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Vaccini obbligatori a scuola, in Lombardia 25mila bambini non sono in regola

In Lombardia oltre 25mila ragazzi da 0 a 16 anni non sono in regola con le documentazioni sulle vaccinazioni, che da quest’anno scolastico sono diventate obbligatorie. Lo ha comunicato l’assessore regionale uscente al Welfare Giulio Gallera, spiegando però che i dati sono ancora provvisori.
A cura di Francesco Loiacono
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Oltre 25mila ragazzi da 0 a 16 anni non sono in regola con le documentazioni sui vaccini. I numeri riguardano la Lombardia e sono stati resi noti dall'assessore regionale uscente al Welfare Giulio Gallera, rieletto al Consiglio regionale lo scorso 4 marzo con il record di preferenze e che molto probabilmente manterrà le deleghe anche nella nuova giunta del neo governatore, Attilio Fontana. I numeri vanno interpretati e possono essere ancora soggetti a cambiamenti. Non tutti gli oltre 25mila ragazzi infatti non sono vaccinati: alcuni di loro potrebbero esserlo, ma non aver presentato la relativa documentazione, come emerso da alcune analisi a campione già avviate dalle Agenzie per la tutela della salute (le ex Asl). Allo stesso tempo, solo 1.965 scuole sulle 10.729 presenti in Lombardia hanno inviato gli elenchi alle Ats: i dati sono dunque ancora provvisori.

Gallera: Ora verifiche per accertare la reale situazione

Il termine ultimo per presentare la documentazione sulle vaccinazioni per le famiglie di bambini dagli 0 ai 16 anni era stato fissato per il 10 marzo. Oltre quella data, in virtù del cosiddetto decreto Lorenzin che ha reintrodotto l'obbligo vaccinale per frequentare le scuole, i bambini fino ai 6 anni non possono essere ammessi negli asili e nelle strutture educative. I bambini dai 6 ai 16 anni non in regola, invece, possono continuare a frequentare la scuola dell'obbligo, ma i loro genitori dovranno pagare delle multe. L'assessore Gallera ha fatto il quadro degli inadempienti nelle diverse fasce: "77 sono gli alunni nella fascia fino ai 3 anni, 1.093 quelli fino ai 6 anni e 24.429 quelli della scuola dell'obbligo dai 6 ai 16 anni. Ora, comunque – ha aggiunto Gallera -, partiranno le verifiche da parte delle Ats sui nominativi comunicati per accertare la reale situazione".

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