Un Mantegna da 30 milioni di euro scoperto a Bergamo: era nei depositi dell’Accademia Carrara

Da un piccolo indizio si è arrivati alla scoperta di un tesoro artistico. Una nuova opera di Andrea Mantegna (1431-1506) è stata scoperta all'Accademia Carrara di Bergamo. Si tratta di una "Resurrezione di Cristo" che finora era custodita nei depositi del museo, in quanto considerata una copia. In realtà, come ha anticipato in esclusiva il "Wall street journal", la tavola attribuita al maestro padovano non solo è autentica, ma anche parte di un'opera più grande che adesso è stata ricostruita nella sua interezza. Come ha chiarito la Fondazione Accademia Carrara, la "scoperta" è frutto dei recenti studi, realizzati per la pubblicazione del "Catalogo completo dei dipinti italiani del Trecento e Quattrocento", curato da Giovanni Valagussa, conservatore della Collezione Carrara. Da un piccolo indizio, cioè una croce dipinta sul margine inferiore della tavola, è stato possibile attribuire la paternità dell'opera al Mantegna, che secondo quanto riporta il prestigioso quotidiano statunitense ha ottenuto anche l'avvallo del più autorevole esperto sull'artista a livello mondiale, Keith Christiansen del Metropolitan Museum of Art di New York.

Sembra quasi incredibile il modo in cui si è arrivati a fare una scoperta che, come ha affermato l'Accademia Carrara in una nota, "ci riempie di orgoglio". La tavola con la Resurrezione è infatti di proprietà del museo fin dal 1866, ma finora non era stata considerata "degna" di apparire accanto agli altri tesori esposti all'Accademia Carrara, come la "Madonna col bambino" dello stesso Mantegna. Poi però i recenti studi che hanno portato alla scoperta di quel piccolo segno che ha fatto capire che la Resurrezione era la parte superiore di un'altra opera del Mantegna, la "Discesa al Limbo" realizzata nel 1492 e appartenente alla collezione privata di Barbara Piasecka Johnson conservata a Princeton. Tutti i dettagli tra le due opere coincidono: la continuità tra la croce e l'asta che la sorregge e l'andamento delle rocce dell'arco raffigurato. Con l'attribuzione al pittore padovano, la valutazione della Resurrezione di Cristo" è schizzata, secondo il Wsj, a un valore compreso tra i 25 e i 30 milioni di euro. Un vero e proprio tesoro che rischiava di rimanere chiuso nei depositi chissà per quanto tempo ancora.