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Un campus universitario nell’area dell’Expo: ecco il progetto della Statale

L’Università Statale di Milano sarebbe interessata a spostare nell’area del sito espositivo di Rho-Pero le Facoltà di Città Studi, nella parte est della città. Il sogno è un nuovo polo universitario che ospiti 18mila tra studenti e professori.
A cura di Federica Gullace
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Una città universitaria nell’area che sarà lasciata libera alla fine dell’Esposizione universale. È questo l’ultimo progetto pensato dal consiglio di amministrazione dell’Università Statale di Milano. Una nuova "Città Studi" che fungerà da polo universitario, in sostituzione all’attuale situato nella parte est di Milano, dove si trovano le palazzine delle facoltà di Fisica, Veterinaria, Agraria, Chimica, Scienze e Informatica. Oltre 18mila tra studenti e professori, potrebbero così trasferirsi nel nuovo campus, centro di ricerca avanzata, con nuovi impianti sportivi, auditorium e residenze, per uno spazio totale di 200mila metri quadrati.

Una svolta per il post Expo, che da tempo destava preoccupazione. Molte infatti le idee e i progetti su quello che sarebbe nato dopo il 31 ottobre, al termine del grande evento, ma nessun reale pretendente. Tutto però è ancora da stabilire: primo elemento da chiarire fra tutti, sicuramente il costo dell’opera, che per ora sembrerebbe ruotare intorno ai 400 milioni di euro. Cifra, questa, sostenibile grazie a una eventuale vendita degli immobili di proprietà dell’ateneo, che manterrebbe la sede storica di via Festa del Perdono. Le altre quote, invece, potrebbero essere chieste alla Cassa depositi e prestiti e alla Bei, la Banca europea d’investimenti.

L'investimento iniziale resta troppo alto

In secondo luogo, bisogna poi verificare il costo d’ingresso di 340 milioni fissato da Arexpo, la società che ha ricevuto l’incarico dalla Regione e dal Comune di trovare uno sviluppatore, considerato da molti troppo alto. Come ha detto Marco Cabassi, infatti, uno degli ex proprietari dei terreni: "Li hanno pagati poco più di centoventi milioni e hanno triplicato il prezzo di vendita, neanche il privato più scaltro riuscirebbe a fare tanto". In sostanza, sembrerebbe opportuna una svalutazione dell’investimento fatto dalla Regione, per rendere meno problematico l’approccio a quel pezzo di territorio. Ora comunque, l’orientamento dell’Università sembra quello di procedere in modo deciso: l’idea di una nuova Città Studi sarebbe decisamente un valore aggiunto per la città di Milano.

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