Ultrà morto prima di Inter-Napoli: analizzate fibre tessili sotto l’auto che l’avrebbe travolto
Dalla morte di Daniele Belardinelli, l'ultras varesino deceduto il 26 dicembre scorso negli scontri prima della partita Inter-Napoli, sono passati quasi cinque mesi. Eppure ancora non si conosce il nome della persona che è responsabile della sua morte. Nell'ambito dell'inchiesta per omicidio volontario aperta dalla procura di Milano il giudice per le indagini preliminari Guido Salvini ha incaricato i carabinieri del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) di Parma di analizzare alcune fibre tessili che sono state trovate sotto l'auto che potrebbe aver investito Belardinelli, deceduto poi proprio in seguito a traumi da schiacciamento all'ospedale San Carlo di Milano.
I risultati delle analisi saranno depositati a giugno
La vettura in questione è una Renault Kadjar sulla quale, il giorno di Santo Stefano, secondo gli inquirenti si trovavano quattro ultras napoletani. Il conducente della Renault nel corso di questi mesi in più occasione non ha risposto ai magistrati, rendendo così più difficoltosa l'operazione di ricostruzione di quanto sia effettivamente avvenuto il 26 dicembre. Sull'auto erano già stati effettuati degli esami genetici, alla ricerca di eventuali tracce biologiche di Belardinelli. Adesso a queste analisi si aggiungerà quella sui pezzi di tessuto trovati sotto l'auto: si dovrà capire se combaciano con il piumino e i vestiti che Belardinelli, ultras del gruppo neonazista Blood and honour che la sera del 26 dicembre 2018 stava partecipando agli scontri contro gli ultras napoletani affianco dei "gemelli" di Inter e Nizza, indossava al momento della sua morte. I risultati di tutti gli esami saranno depositati presumibilmente a giugno: per conoscere il nome di chi ha investito Belardinelli bisognerà dunque, presumibilmente, attendere ancora.