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Tifoso dell'Inter morto dopo la partita con il Napoli

Ultrà morto a Milano: individuata a Napoli una delle auto coinvolte nell’investimento di Daniele

Sarebbe stata individuata a Napoli una delle auto coinvolte nell’investimento di Daniele Belardinelli, l’ultrà del Varese, morto durante gli scontri prima di Inter-Napoli il giorno di Santo Stefano. Si tratta di un’auto scura ora in custodia nella città partenopea: intanto continuano le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.
A cura di Chiara Ammendola
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Gli uomini della Digos di Milano congiuntamente con i colleghi di Napoli avrebbero individuato una delle auto coinvolte nell'investimento di Daniele Belardinelli, l'ultrà del Varese morto il giorno di Santo Stefano durante gli scontri prima del match tra Inter e Napoli. Si tratta di un'Audi station wagon che si trova ora in custodia proprio a Napoli, dove sarebbe stata individuata: una svolta che potrebbe avvalorare l'ipotesi che vede i tifosi napoletani alla guida dell'auto, o delle auto, che avrebbe travolto Dede, così come raccontato da Marco Piovella, il Rosso, leader della Curva Nord nerazzurro, in stato di fermo dal 31 dicembre. Piovella avrebbe infatti raccontato di aver visto Belardinelli già a terra prima di essere investito da un'auto che è passato sul corpo del 39enne a bassissima velocità: non si sa dunque se l'ultrà del Varese fosse disteso perché già colpito da un'auto o per essere scivolato o inciampato.

Sarebbero tre le auto coinvolte, tutte a noleggio

A riprendere l'auto sarebbero state alcune telecamere; nelle immagini si vede infatti la vettura allontanarsi dal luogo degli scontri, frammenti di video fondamentali per individuare l'auto, poi ritrovata grazie ad alcune testimonianze. Si tratta di una macchina a noleggio, così come le altre due riprese dalle telecamere, e non ancora individuate. L'Audi sarebbe intestata in leasing al padre di un tifoso napoletano. Mentre continua dunque il lavoro degli investigatori, vanno a delinearsi sempre più le posizioni dei quattro arrestati e dei diversi indagati: Marco Piovella, ascoltato ieri dal giudice per le indagini preliminari, ha smentito di essere a capo dell'agguato ai tifosi del Napoli sottolineando la sua posizione di responsabile delle coreografie della curva. La sua unica responsabilià "Mi sento responsabile morale della morte di Dede", ha affermato Piovella davanti al gip. "Se a Natale non fossi andato a mangiare a casa sua, forse lui non sarebbe venuto a Milano per la partita e non sarebbe accaduto nulla".

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