Uccise rom che dormiva in un camper a colpi di pistola: ex parà condannato a 16 anni
Uccise un uomo di etnia rom a colpi di pistola, centrandolo con uno dei sette proiettili esplosi, secondo quanto disse, per spaventarlo e farlo andare via. Per questo omicidio Roberto Costelli, ex parà di 39 anni, è stato condannato dal tribunale di Bergamo a 16 anni di carcere. Una pena accessoria di due anni e 4 mesi gli è stata inflitta per reati riguardanti la droga.
Si chiude così in primo grado la vicenda processuale legata all'episodio del quale, lo scorso 22 febbraio, rimase vittima Roberto Pantic. Il 43enne stava dormendo in uno dei suoi camper parcheggiati in un prato della Bassa bergamasca quando fu raggiunto da uno dei proiettili esplosi da Costelli. Ad accorgersi della ferita erano stati, la mattina seguente, i familiari di Pantic: all'inizio si era pensato a un malore, ma quando erano arrivati i soccorsi si era capito che l'uomo era stato centrato alla nuca da un proiettile calibro nove.
L'omicida ha detto che voleva solo spaventarlo
Costelli era stato rintracciato dai carabinieri alcuni giorni dopo l'episodio e aveva confessato il delitto, giustificandosi così: "Non volevo ammazzarli. Sporcavano in giro, volevo solo spaventarli e farli andare via". L'accusa aveva chiesto per l'imputato 30 anni, ma l'esclusione dell'aggravante dei motivi razziali – mentre è stata accolta quella dei futili motivi – ha portato alla più mite condanna.