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Uccise l’amante incinta, la mamma della vittima denuncia: “L’omicida ha venuto tutto per non pagare”

Claudio Grigoletto condannato in Cassazione a 30 anni di carcere per l’omicidio dell’amante incinta di quattro mesi Marilia Rodrigues Martins, avvenuto nell’agosto 2013, è stato accusato dalla madre della vittima di aver venduto i propri beni per non pagare la provvisionale alle parti civili così come stabilito dal giudice.
A cura di Chiara Ammendola
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Avrebbe venduto diverse proprietà immobiliari per non pagare ai genitori della donna che ha ucciso nel 2013 300mila euro, così come stabilito dal giudice. A muovere l'accusa è la madre della vittima, Marilia Rodrigues Martins, uccisa da Claudio Grigoletto il 29 agosto 2013, nel Bresciano, a Gambara, mentre era al quarto mese di gravidanza e portava in grembo proprio il figlio del suo assassino. I due erano amanti: lui pilota, sposato e con due figli, lei la sua segretaria, 29 anni e di nazionalità brasiliana. Grigoletto per quell'omicidio, avvenuto con premeditazione ed efferatezza, è stato condannato in Cassazione a 30 anni di carcere al pagamento della provvisionale alle parti civili. Ma Natalia Silva, mamma di Marilia accusa: "Quell’uomo mentiva allora e continua a mentire adesso. Non ho mai ricevuto un euro, per questo ho incaricato un avvocato".

Grigoletto avrebbe venduto diverse proprietà per evitare il pagamento della provvisionale

Secondo quanto riportato dal quotidiano "Il Giorno" infatti, nonostante l'allora avvocato di Grigoletto, Luca Ricci di Monza, abbia più volte asserito che l'uomo detenuto nel carcere di Bollate devolvesse gran parte del suo stipendio alla famiglia di Marilia, Natalia Silva ha negato di aver ricevuto alcuno stipendio dall'uomo. E anzi la madre di Marilia lo accusa di aver venduto i propri bene per non pagare quanto disposto dal giudice. "L’imputato mentre era in custodia cautelare ha venduto la sua quota di immobile alle figlie minori per mezzo della madre – spiega la mamma di Marilia –  e la vendita è andata a buon fine". Anche se, come sottolinea l'avvocato della donna vi era in corso un sequestro conservativo che era stato emesso dallo stesso tribunale ma che non era però stato eseguito in tempo per fermare la vendita.

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