Uccise la sua ex fidanzata a coltellate: condannato a 16 anni l’omicida di Debora Fuso

Arturo Saraceno, omicida reo confesso della 25enne Debora Fuso, è stato condannato a 16 anni di reclusione. Lo ha deciso il tribunale di Busto Arsizio, davanti al quale il 33enne originario di Magnago (Milano) era a processo con rito abbreviato. La sentenza ha lasciato delusi sia il pubblico ministero Marica Cardellicchio, che aveva chiesto per l'imputato l'ergastolo, sia il papà di Debora, che a caldo ha commentato: "Oggi nella giustizia non credo più, questa è l'Italia e la mia famiglia lo ha toccato con mano, sono davvero deluso e arrabbiato".
L'omicidio nel maggio del 2016: i due avrebbero dovuto sposarsi dopo tre mesi
L'omicidio risale al maggio del 2016. Arturo Saraceno e Debora Fuso erano stati fidanzati a lungo e avrebbero dovuto sposarsi dopo tre mesi, ad agosto. Ma a quanto pare pochi giorni prima dell'omicidio il loro rapporto si era bruscamente interrotto. Al culmine di una lite in casa del 33enne, a Magnago, il ragazzo aveva preso un coltello dalla cucina colpendo ripetutamente la 25enne, seguendola anche per le scale. Quindici le coltellate, inferte con talmente tanta forza che la lama si era spezzata. Subito dopo il 33enne era tornato in casa e si era colpito alle braccia e al petto con un altro coltello, forse nel tentativo di suicidarsi. Ai carabinieri aveva detto: "Sono stato io, ammazzatemi voi, era meglio se morivamo tutti e due".
Il movente del delitto
Dietro la lite, secondo il 33enne, il sospetto che la fidanzata gli stesse rubando da tempo i soldi messi da parte per il matrimonio e fosse anche responsabile di altri furti. Un movente piuttosto debole: il 33enne potrebbe aver agito anche per il sospetto che la ragazza avesse un'altra relazione o per motivi legati alla fine turbolenta della storia sentimentale. Nella sentenza il giudice ha escluso l'aggravante della crudeltà e dell'abuso di ospitalità: motivazioni che, assieme alla scelta del rito abbreviato (per cui la pena massima avrebbe potuto essere di 30 anni), hanno portato alla sentenza. Il padre di Debora, originaria di Lonate Pozzolo, nel Varesotto, ha commentato: "Mi sono affidato alla giustizia e sono stato ripagato con un verdetto del genere, il rito abbreviato per questo tipo di delitti non dovrebbe esistere".