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Famiglia sindaco ex zona rossa del Lodigiano rifiutata da un agriturismo toscano: “È mortificante”

“È mortificante che la gente rabbrividisca nel sentire solo il nome di Codogno”. Così il sindaco di Fombio, paesino a pochi chilometri da Codogno, Davide Passerini a Fanpage.it mentre racconta di essere stato rifiutato, insieme alla famiglia, da un agriturismo toscano a causa della zona di provenienza. Ecco la sua denuncia.
A cura di Filippo M. Capra
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Che un sentimento di riluttanza nei confronti dei cittadini lombardi potesse emergere durante le vacanze estive, quando dalla Lombardia questi si sarebbero mossi verso le altre zone d'Italia, era temuto ma prevedibile. La regione maggiormente colpita dall'emergenza sanitaria, in questa fase 2 che ha tratti di una fase 3 mascherata, non tanto nella forma quanto nei contenuti, non solo deve fare i conti con la crisi economica ma anche con quella sociale. Non tutti, ovviamente, respingono i lombardi, ma qualche episodio qua e là spunta, creando disagi e amarezza, dividendo l'opinione pubblica. E, uno di questi episodi, è capitato al sindaco di Fombio, paesino a pochi chilometri da Codogno, Davide Passerini, la cui prenotazione in un agriturismo toscano è stata respinta. Raggiunto telefonicamente da Fanpage.it, il primo cittadino ha raccontato quanto gli è successo.

Sindaco, vi hanno rifiutati perché abitanti dell'ex zona rossa Lodigiana?

Ufficialmente no, ufficiosamente sì.

Cos'è successo?

Prenoto sempre da un amico lombardo in Toscana che, però, ora non ha più disponibilità. Quindi mi sono appoggiato a lui per prenotare in un'altra struttura ma al momento della conferma mi è stato detto che non era possibile procedere per definire gli accordi.

Le hanno specificato che la ragione del rifiuto è la zona di provenienza?

No, ovviamente. A livello scritto ci sono delle ragioni pretestuose. Poi però indagando sul territorio, mi è stato confermato che è perché veniamo da un comune vicino Codogno. Evidentemente non eravamo graditi.

Come l'ha presa?

È inaccettabile. Anche perché qui ormai non ci sono più focolai, mentre nel resto d'Italia sì. Oggi solamente a sentir nominare Codogno la gente rabbrividisce e questo è francamente mortificante e un retropensiero di questo tipo è una cosa veramente gretta.

Crede che sia la regola, ormai?

No, è un caso isolato ma ho sentito di altri miei concittadini che si sono ritrovati nelle stesse condizioni. Ne scaturisce un sentimento di amarezza perché sono persone che hanno già vissuto una tragedia e il pregiudizio non migliora la situazione. Poi, essendo le strutture ricettive di privati, sono liberi di accettare o meno chiunque vogliano. Però è sgradevole che si manifesti una sorta di marchiatura immotivata verso parte della popolazione.

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