Tuffi più sicuri nel lago di Garda: cani bagnino per aiutare le persone in difficoltà

I bagnanti che si tuffano nelle acque del lago di Garda possono stare tranquilli: a vigilare sui loro tuffi e sulle loro nuotate ci sono i cani bagnino della Scuola italiana cani da salvataggio. Non è una novità: la Sics, associazione che fa parte della protezione civile, festeggia quest'anno 30 anni di attività ed è un fiore all'occhiello del nostro Paese, attiva in varie parti della Penisola e anche all'estero. A luglio, tuttavia, ha deciso di rafforzare la presenza di cani bagnino sulle affollate spiagge di Toscolano Maderno, sulla sponda bresciana del lago di Garda, per consentire a tutti i turisti di fare il bagno in tranquillità. Tutte le domeniche di luglio sulle spiagge di Maderno saranno presenti una quindicina di cani "allievi", mentre i cani operativi effettivi saranno otto: in caso di necessità potranno essere affiancati da animali provenienti da altre sedi, come quella centrale della scuola (che si trova all'Idroscalo di Milano).
Non solo bagnini: i cani fanno visita anche ai bimbi ricoverati negli ospedali
Quando si parla di cani bagnino tutti si immaginano gli animali in azione mentre riportano a riva nuotatori imprevidenti che magari si sono allontanati troppo: "In realtà l'aspetto più importante del nostro lavoro è legato alla prevenzione – spiega il presidente e fondatore della Scuola, Ferruccio Pilenga, a Fanpage.it – Dove ci siamo noi non succede niente", sottolinea con un pizzico di ironia se gli si chiede qualche aneddoto legato a salvataggi. Ma di interventi i cani della Scuola italiana di salvataggio ne hanno fatti tanti: "È successo negli scorsi giorni a Tarquinia e a Forte dei Marmi", spiega Pilenga, e in media sono circa 20-30 gli interventi ogni anno. L'attività dei cani bagnino non si ferma comunque in spiaggia: quando non sono impegnati a vigilare sui bagnanti, infatti, i bagnini a quattro zampe di Toscolano Maderno svolgono un'altra meritoria opera: "In settimana fanno visita ai bambini ricoverati negli ospedali Buzzi, De Marchi e San Raffaele di Milano, portano loro la favola ‘Reef e le farfalle' (scaricabile gratuitamente dal sito della Scuola italiana cani di salvataggio, ndr) e danno loro appuntamento in spiaggia. E non sono pochi quelli che poi ci vengono".
Reef è la star della compagnia: è una femmina di terranova dal peso di 55 chili che il 12 agosto compirà cinque anni. È una star nel vero senso del termine: è infatti l'unico cane italiano protagonista del documentario in formato Imax 3d "Superpower dogs", in uscita in Italia l'anno prossimo (su Youtube è disponibile un backstage). Ma Reef è anche un cane istruttore, insegna agli altri cani che si avvicinano al salvataggio a saltare in acqua da un gommone o da un elicottero, trasmettendo istintivamente un'attitudine di famiglia: è infatti la terza generazione di terranova che Ferruccio Pilenga ha addestrato. Solitamente i cani bagnino appartengono a tre razze, quelle più amanti dell'acqua: terranova, labrador e golden retriever. "Ma se è un cane buono, bravo e che pesa oltre 25 chili può diventare un cane da salvataggio", spiega Pilenga, che ha addestrato all'uopo anche boxer, pastori tedeschi e rottweiler. Tutti sempre pronti a tuffarsi in acqua per salvare la vita agli esseri umani.