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Truffa finte onlus, polemica su assegnazione bene confiscato. Majorino: “Contratto mai firmato”

Un bene confiscato alla mafia e assegnato in via provvisoria a “Area Solidale Onlus”, una delle cooperative poi finite nell’inchiesta ‘Fake Onlus’. La polemica è scoppiata all’indomani degli arresti tra i responsabili delle cooperative accusati di essersi appropriati di 7 milioni di euro sulla pelle dei migranti che avrebbero dovuto accogliere. L’assessore alle Politiche sociali Majorino ha precisato che l’assegnazione è stata bloccata dopo i controlli degli uffici comunali, ma l’assessore regionale De Corato attacca: “La onlus è rimasta in quella sede per mesi e ha aperto una ciclofficina”.
A cura di Simone Gorla
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Un bene confiscato alla mafia e assegnato in via provvisoria, e solo per breve tempo, a una delle cooperative poi finite nell'inchiesta ‘Fake Onlus' della Procura di Milano che ha accertato truffe per circa 7 milioni di euro sui fondi per l'accoglienza dei migranti. La polemica è scoppiata all'indomani degli arresti della guardia di finanza tra i rappresentanti delle associazioni che avevano partecipato con documenti falsi e prestanome ai bandi delle Prefetture in provincia di Lodi, Pavia e Parma. Una di queste, “Area Solidale Onlus” (un consorzio tra società cooperative a cui è andato 1.133.037,37 euro tra il 2014 e il 2016) aveva partecipato alla sesta edizione del Festival dei beni confiscati e aveva vinto un bando per uno stabile in via Paisiello a Milano.

Majorino: Assegnazione bloccata, contratto mai firmato

"Valuteremo quali azioni intraprendere per tutelare l’immagine del comune e di tutte le associazioni che nel rispetto delle regole collaborano con questa amministrazione”, ha commentato l'assessore alle Politiche sociali e neo parlamentare europeo Pierfrancesco Majorino. Il bando per l'assegnazione di alcuni beni confiscati alla mafia era stato aperto a ottobre 2017. Tra gli stabili disponibili c'era anche quello di via Paisiello, vinto in un primo momento da ‘Area solidale onlus'. "Prima di assegnare definitivamente il bene, gli uffici del comune hanno svolto controlli sui requisiti che però non sono risultati in regola. Pertanto nessun contratto di locazione è mai stato sottoscritto", ha spiegato l'assessore. Il bene di via Paisiello è stato infatti rimesso a bando e successivamente assegnato all’associazione ‘Non riservato’.

De Corato: nei locali presente un'attività per quasi un anno

Capitolo chiuso? Non proprio. Perché la polemica è stata riaperta dall'assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato. In una nota l'ex vice sindaco di Milano ha reso noto che la cooperativa "dalla vittoria del bando comunale di ottobre 2017 aveva realizzato il ‘Bici Green', una cicloofficina sociale. Dunque, dal momento dell’aggiudicazione del bene a quando il Comune ha poi deciso di non procedere con l’assegnazione definitiva è passato quasi un anno e, nel frattempo, l’associazione è riuscita ad aprire l’attività con tanto di insegne". Che oggi, prosegue De Corato, sono ancora esposte in via Paisiello 5. "Il Comune faccia chiarezza", è la richiesta.

Il bene assegnato in via provvisoria per una ‘bicicletteria solidale'

In effetti l'apertura di un'attività a scopo sociale, una ‘bicicletteria' solidale ed ecologica, è confermata anche sul sito della onlus.'Bici Green' è presentato come "luogo di socializzazione cittadina con un punto di ristoro e un servizio di riparazione express della propria bicicletta"e "punto informativo sulla cultura dell'uso della bicicletta" con lo scopo di integrare persone in disagio sociale.. Uno degli eventi del Festival dei beni confiscati si era tenuto proprio in quella sede nell'aprile 2018.

Dall'assessorato di Largo Treves arriva la conferma che lo spazio, come da prassi, è stato assegnato in via provvisoria in attesa dei controlli, che richiedono tempi burocratici più lunghi. Una volta scoperto che il responsabile della onlus non aveva le carte in regola, è arrivata la decisione di bloccare l'assegnazione e il contratto non è stato firmato.

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