Truffa dei diamanti, l’assistente di Vasco Rossi: “Per il direttore di banca non c’erano problemi”
Il suo è certamente il nome più in vista tra le persone coinvolte nella cosiddetta "truffa dei diamanti" su cui indaga la procura di Milano. Parliamo di Vasco Rossi, vera e propria leggenda vivente del rock e della musica italiana. Anche lui si sarebbe lasciato convincere da alcune banche (cinque gli istituti di credito finiti tra i 75 indagati nella vicenda) a investire dei soldi nelle pietre preziose. Ne avrebbe investiti circa 2,5 milioni e ora rischia di perderne la metà. L'affare prospettato dagli istituti di credito, secondo l'ipotesi degli inquirenti, era infatti viziato da un difetto in partenza: e cioè quei diamanti venduti da due società (la Intermarket diamond business e la Diamond private investment) tramite l'intermediazione delle banche venivano offerti al doppio del loro reale valore.
Alcune banche hanno risarcito i loro clienti
Il "Corriere della sera" riporta stralci degli atti dell'inchiesta con le dichiarazioni dell'assistente del cantante, alla quale nel luglio del 2009 l'allora direttore del Banco Popolare, poi unitosi in Banco Bpm (una delle banche indagate) prospettò l'affare come "un investimento sicuro", che avrebbe garantito un rendimento molto elevato negli anni a venire. Il cantante di Zocca ha investito prima un milione di euro ed è poi arrivato a investirne due milioni e mezzo. Ma in totale il valore della presunta truffa al centro delle indagini della procura ammonta a oltre 700 milioni di euro, che è anche la somma che è stata sequestrata in via preventiva nell'ambito dell'inchiesta aperta per truffa aggravata. Tra le persone raggirate anche altri vip come Federica Panicucci e Simona Tagli, ma soprattutto centinaia di cittadini, a tutela dei quali si è mosso il Codacons che ha chiesto che tutte le persone coinvolte vengano risarcite. Alcune delle banche implicate nella vicenda lo hanno già fatto, riacquistando i diamanti al prezzo a cui sono stati venduti.