Truffa alla Totò a Expo 2015: indiano vende parte inesistente di un padiglione. Denunciato
Potrebbe sembrare una scena del film Totòtruffa '62, se non fosse che è successa all'Expo di Milano nel 2015. E che sicuramente non ha fatto ridere lo sfortunato protagonista. Quest'ultimo, un cittadino giordano, ha pagato 50mila euro a un cittadino indiano per ottenere uno spazio all'interno del cluster del riso, uno dei nove grandi padiglioni tematici presenti all'Esposizione universale. Peccato però che, una volta arrivato nel sito di Rho-Pero per vedere di persona lo spazio, si sia reso conto di essere stato truffato: lo spazio infatti non esisteva.
A organizzare la truffa, in merito alla quale la società Expo è totalmente estranea, è stato un indiano che ha un piccolo spazio espositivo all'interno del cluster del riso. L'uomo ha avuto l'idea di vendere, a sua volta, una parte del padiglione. Una procedura impossibile: le aree interne al sito possono solo essere prese in gestione. Lui però ha contattato un ristoratore giordano, proprietario di un noto ristorante di sushi a Milano, che evidentemente ignorava le regole. E che, desideroso di essere presente all'Expo con un sushi bar, ha accettato di firmare un contratto di compravendita, ovviamente falso, e ha versato 50mila euro all'indiano. Il contatto tra i due è avvenuto a febbraio. A maggio, però, l'amara sorpresa. Il ristoratore giordano è arrivato all'Expo e si è reso conto di essere stato truffato. Per sua fortuna la polizia, alla quale si è rivolto per denunciare l'indiano, lo ha individuato e indagato per truffa. Gli investigatori adesso cercheranno di capire se, con la stessa tecnica, abbia truffato anche altre persone.