Truffa ai danni dello Stato: 10 accusati tra ex consiglieri e assessori regionali
Sette ex consiglieri della Regione Lombardia e tre ex assessori del Pirellone, sono stati accusati di falso e truffa ai danni dello Stato. È stato grazie alle indagini dei finanzieri del comando provinciale di Milano, che hanno individuato i dieci uomini presunti responsabili di collaborazioni e consulenze fittizie mai eseguite realmente, e costate alla Regione Lombardia ben 260 mila euro, in quella che è l'ultima parte dell’inchiesta sullo scandalo dei rimborsi al Pirellone. Le investigazioni sono state svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Milano e coordinate da Alfredo Robledo, procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano, con l’aiuto dei sostituti procuratori Paolo Filippini e Antonio D’Alessio, grazie ai quali è stato possibile smascherare il tutto.
I consiglieri e agli assessori, difatti, avrebbero presentato delle false attestazioni riguardanti alcune collaborazioni e consulenze, apparentemente funzionali per il buon e giusto operato, e quindi necessario per lo svolgimento del loro mandato, ma che in realtà non sono mai state eseguite, o, ad ogni modo, non risultano essere state rispondenti alle prestazioni previste da quanto sancito per accordo nei contratti. Nella medesima inchiesta, avviata lo scorso marzo, erano stati notificati degli avvisi di conclusione delle indagini anche a nove ex assessori e cinquantacinque ex consiglieri, sempre del Pirellone, sui quali ricadevano indagini per peculato e truffa aggravata, poiché accusati di aver utilizzato somme di denaro pubblico, per un ammontare di più di 3 milioni di euro, per finalità del tutto estranee all’ esercizio istituzionale a loro attribuito e di competenza. Tra i sessantaquattro, vi erano presenti molti volti noti, come Nicole Minetti, il figlio dell' ex leader della lega, Renzo Bossi e Davide Boni, ex presidente del Consiglio Regionale.