Troppi tossicodipendenti vicino alla fontanella di via Rogoredo: il Municipio la chiude
Troppi tossicodipendenti utilizzano la fontanella comunale di via Rogoredo, a Milano, vicino a un parco giochi per bambini. E così la giunta del Municipio 4, anziché risolvere il problema dei tossicodipendenti, decide per una soluzione drastica: chiudere "il rubinetto" della "vedovella". La decisione del "minisindaco" leghista Paolo Guido Bassi rischia però di suscitare qualche polemica. E difatti in un post su Facebook Mirko Mazzali, nominato dal sindaco Beppe Sala responsabile per le periferie, ha scritto: "La decisione dal punto di vista pratico è la più comoda, ma finisce oggettivamente per penalizzare tutti i cittadini e può portare alla fine all'assurdo che se i tossicodipendenti si siedono su una panchina, rendi inutilizzabile le panchine e se utilizzano il parco chiudi il parco".
Ne è consapevole forse anche lo stesso presidente del Municipio, Bassi: "E' un dispiacere dover interrompere un servizio che sarebbe utile alla cittadinanza, se non fosse utilizzato impropriamente da tossicodipendenti e sbandati, ma prima di tutto viene la sicurezza dei cittadini e in particolare dei bambini", ha scritto in una nota. La decisione non è comunque definitiva: "Contrariamente a quanto ci era stato suggerito, non abbiamo chiesto la rimozione della fontanella ma solo la sospensione dell'erogazione dell'acqua. Lavoriamo infatti perché quel tratto di città possa tornare ad essere vissuto dai milanesi in piena sicurezza e quindi quella fontanella essere utile a rinfrescare le persone che frequentano i giardini".
La mossa del Municipio 4 (uno dei 5, su 9, retto dal centrodestra) sembra quindi più un modo per richiamare Palazzo Marino sui problemi di cui soffre da tempo la zona: "Il quartiere Rogoredo soffre da tempo gravi problemi di sicurezza e decoro causati dallo spaventoso traffico di droga che avviene nell'ormai tristemente noto ‘boschetto dello spaccio'. Auspichiamo, come più volte abbiamo chiesto, che le autorità preposte provvedano ad interventi più risolutivi sull'area".
Mazzali: "I tossicodipendenti vanno aiutati, non criminalizzati"
Il rischio del provvedimento adottato è però quello di ghettizzare e criminalizzare ulteriormente i tossicodipendenti, anziché aiutarli ad affrontare i loro problemi: "I tossicodipendenti peraltro sono persone che vanno aiutate, non criminalizzate", sottolinea Mazzali nel suo post, che si conclude così: "Insomma le scorciatoie come sempre possono sembrare la soluzione giusta, ma a me ricordano molte volte quelli che saltano le fila, pensano di essere furbi e di fare la cosa giusta ma non è così".
Interpellato da Fanpage.it il delegato alle periferie precisa ulteriormente il proprio pensiero: "Di fronte all'utilizzo improprio di strutture pubbliche esistono due soluzioni. O renderle inutilizzabili per tutti, oppure fare un intervento sicuramente più complicato e non immediato di riappropriazione degli spazi da parte dei cittadini, come avvenuto nella piazza di Rimembranze di Lambrate". Nell'immediato, invece, il problema dello spaccio nel quartiere Rogoredo deve essere "al centro di un intervento repressivo delle forze dell'ordine". Un tema oggetto del lavoro dell'assessorato alla Sicurezza di Carmela Rozza e del Comitato per l'ordine pubblico.