Troppi profughi a Besnate (Varese): il sindaco del Pd fa lo sciopero della fame
Uno sciopero della fame per protestare contro il numero eccessivo di profughi ospitati nel comune da lui amministrato. Giovanni Corbo, sindaco di Besnate, da ieri sera ha iniziato l'eclatante protesta contro il governo. Il primo cittadino del paese in provincia di Varese è arrabbiato per il mancato rispetto degli accordi da parte della prefettura: nel piccolo borgo di circa 5.500 abitanti sono ospitati 32 richiedenti asilo, contro i 15 previsti dalla quota nazionale, che prevede tre richiedenti asilo ogni mille abitanti.
In un'assemblea pubblica sul tema il sindaco ha ribadito la propria posizione: "Deve essere mantenuto il rispetto delle percentuali richiedenti asilo/abitanti. Le regole devono essere chiare. Fino a quando tali regole non saranno rispettate andrò avanti con lo sciopero della fame che ho iniziato annunciandolo questa sera (ieri sera, ndr)". Corbo, esponente del Partito democratico, alcuni giorni fa si era detto fiero di accogliere, nella giusta misura, alcuni profughi. Il prefetto gli aveva infatti comunicato l'arrivo di 15 migranti, da ospitare all'interno degli appartamenti gestiti dalla cooperativa Versoprobo. Già allora, però, il sindaco aveva messo le mani avanti: "L'accoglienza ha delle regole ben precise, e ci aspettiamo che uno Stato che fa rispettare le regole sia il primo a rispettarle – aveva detto Corbo al quotidiano "La Prealpina" – Se in futuro si dovesse dunque sforare la quote del tre per mille, ci sarà da parte nostra una presa di posizione forte". Parole profetiche: la presa di posizione forte è adesso arrivata. Si attende ora un'eventuale risposta da parte del prefetto di Varese.