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Troppe richieste di soppressione, il cartello del veterinario: “Animali non sono un fastidio”

Alessio Giordana ha affisso un cartello sulla porta del suo ambulatorio e lo ha poi postato su Facebook. Troppi padroni di cani e gatti chiedono di abbattere gli animali per motivi spesso ingiustificati: “Non sono una proprietà di cui si può disporre a piacimento”.
A cura di Francesco Loiacono
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Le richieste di soppressione di gatti e cani sono diventate tante, e troppo spesso ingiustificate. Così Alessio Giordana, un veterinario milanese, ha deciso di appendere un manifesto sulla porta del suo ambulatorio in zona Lorenteggio, sud di Milano. La prima parte del cartello ricorda come solo lui possa decidere se e quando praticare l'eutanasia sugli animali. La seconda ripete il concetto, ma in maniera più colorita. "Il dottor Giordana si è rotto i coglioni di richieste di soppressione di animali che dovrebbero essere i vostri compagni di vita e invece sono solo un fastidio". Il manifesto del veterinario, postato su Facebook, è diventato virale. "Ho ricevuto centinaia di condivisioni, commenti e mi piace su Facebook", ha detto Giordana. "Miracoli dei social network: pensare che quando scrivo un lavoro scientifico, non se lo fila nessuno. Non so se ho fatto bene a metterlo, non piacerà all'Ordine dei Veterinari, ma non ce la facevo più: quel giorno non avevo ancora aperto l'ambulatorio e avevo già due richieste di soppressione. Entrambe del tutto pretestuose".

Il veterinario: "Gli animali non sono un fastidio"

Mentre sembra sempre più alto il livello di attenzione verso gli amici a quattro zampe, emerge anche un lato forse oscuro del rapporto tra uomo e animale domestico. Con il primo che si sente padrone in tutto, anche nel disporre a proprio piacimento della vita del proprio gatto o cane. Un atteggiamento che fa il paio con chi abbandona i propri "compagni" prima delle vacanze estive. "Prendono il cane o il gatto e poi si accorgono che non è una passeggiata o tutto zucchero, mantenerlo e accudirlo può essere una gran rottura di scatole. E allora se ne vogliono liberare, magari perché morde le gambe del tavolo, perché graffia il parquet, perché non sanno dove tenerlo nei week-end", spiega il veterinario. Tra le motivazioni più assurde per sopprimere un animale domestico, anche quella economica: un allevatore voleva abbattere un cucciolo sanissimo per "non rovinarsi il mercato".

Di fronte alla telecamera di Fanpage il veterinario dice: "Si inventano scuse di tutti i tipi dal gatto che graffia il divano fino al marito che è allergico". La conclusione: "Troppa è l'idiozia che ci circonda. Non è possibile che l'animale venga ancora considerato come una proprietà di cui si può disporre a piacimento. Viene regalato come se fosse un oggetto, un pacco da trovare sotto l'albero. E poi, quando stufa, si sopprime. Va fatto un discorso etico sulla vita e soprattutto sulla vita degli animali".

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