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Trivulzio, medici e infermieri interrogati: “Minacce se usavamo mascherine e anziani non isolati”

Iniziati gli interrogatori, in qualità di persone informate sui fatti, dei medici e infermieri del Pio Albergo Trivulzio di Milano, storico ente assistenziale al centro dell’inchiesta per omicidio colposo ed epidemia colposa per l’elevato numero di decessi tra gli anziani ospiti. In mattinata ispezione dei carabinieri del Nas in una casa di riposo di Merate, gestita dal Pat, e nelle strutture per anziani di altre province lombarde.
A cura di Francesco Loiacono
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Pio Albergo Trivulzio
Pio Albergo Trivulzio
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Entra nel vivo l'inchiesta della procura di Milano sul Pio Albergo Trivulzio, lo storico ente assistenziale milanese accusato di aver gestito male l'emergenza coronavirus che ha infettato numerosi ospiti della casa di riposo, causando anche centinaia di decessi. L'inchiesta condotta dal procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano e dai pubblici ministeri Mauro Clerici e Francesco De Tommasi è per omicidio colposo ed epidemia colposa: sono indagati il direttore generale della struttura Giuseppe Calicchio e lo stesso ente. Da settimane operatori dello storico ente assistenziale, dove sono ospitati oltre mille anziani e che gestisce più strutture, hanno denunciato sui giornali (qui una testimonianza raccolta da Fanpage.it) presunte irregolarità avvenute durante l'emergenza sanitaria: il mancato rispetto di alcune procedure avrebbe favorito la diffusione del contagio e causato un elevato numero di decessi.

Adesso medici e infermieri del Trivulzio hanno iniziato a ripetere le loro testimonianze davanti agli inquirenti: le audizioni delle persone informate sui fatti sono iniziate questa mattina in videoconferenza, ma altre testimonianze erano già state acquisite la scorsa settimana. È il caso di un'infermiera dell'istituto Frisia di Merate (Lecco), residenza per anziani che fa capo al Trivulzio (e in cui fin dall'inizio anche i vertici avevano parlato di una situazione più critica): venerdì scorso la donna ha riferito ai carabinieri della locale stazione che mancavano i dispositivi di protezione individuale, come le mascherine, e che gli anziani risultati positivi al Covid-19 non sarebbero stati adeguatamente isolati. Accuse che si vanno a sommare a quelle che riferiscono addirittura di operatori sanitari che venivano "minacciati" se utilizzavano le mascherine, perché spaventavano gli anziani ospiti.

Ispezione dei Nas a Merate (Lecco)

Al vaglio degli inquirenti anche l'applicazione della famosa delibera regionale dell'8 marzo che disponeva, in presenza di determinate condizioni, il trasferimento di pazienti Covid a bassa intensità anche nelle Rsa, per liberare posti negli ospedali allora saturi, e anche eventuali criticità nel ricovero di pazienti con polmoniti nel reparto di degenza geriatrica Pringe (pronto intervento geriatrico) del Pio Albergo a partire da gennaio. Tutte accuse che chiaramente dovranno essere provate, e che i vertici del Trivulzio respingono. Nella mattinata di oggi, intanto, si è saputo di nuove ispezioni dei carabinieri del Nas (Nucleo anti sofisticazione) proprio al Frisia di Merate e nelle Rsa di altre quattro province lombarde: Milano, Monza e Brianza, Como e Varese.

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