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Trenord, dopo il caso dei macchinisti-lumaca la Regione chiede un’indagine interna

Il Pirellone ha chiesto a Trenord di aprire un’indagine interna per fare luce sul caso dei macchinisti che farebbero viaggiare di proposito i treni in ritardo per gonfiare la propria busta paga. Maroni: “Fiducioso sul fatto che la società saprà fare quello che serve”.
A cura di Francesco Loiacono
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Dopo il caso dei macchinisti-lumaca, che farebbero viaggiare di proposito i treni Trenord in ritardo per essere pagati di più, la Regione Lombardia ha deciso di vederci chiaro. Il Pirellone ha chiesto a Trenord di avviare un’indagine interna sul caso, per avere una relazione dettagliata su tutti i ferrovieri che potrebbero essere implicati nella faccenda.

Il caso è stato portato alla luce dalla denuncia anonima di tre macchinisti a un quotidiano locale, la Gazzetta di Mantova. I ferrovieri avrebbero ammesso che, in virtù di un controverso articolo nel contratto di lavoro Trenord, il 54, che lega la retribuzione alle ore passate alla guida dei convogli, alcuni macchinisti ne approfitterebbero per accumulare ritardi al fine di gonfiare la propria busta paga. Una notizia dall'effetto dirompente per tutti i pendolari lombardi, circa 670mila, da sempre arrabbiati per un servizio di scarsa qualità – come ammesso dalla stessa Trenord – e per i ritardi cronici dei treni regionali.

Il Pirellone: "Massima fiducia in Trenord"

Dal Pirellone non mettono in dubbio in alcun modo l'operato di Trenord, il cui amministratore delegato, CInzia Farisè, è stato nominato lo scorso novembre dal governatore Roberto Maroni. "Cinzia Farisè sta facendo un ottimo lavoro. In un solo mese ha già recuperato 10 punti percentuali nella puntualità dei convogli, obiettivo che era stato fissato entro la fine dell’anno. Lei conosce bene la situazione e sa che i rapporti contrattuali sono uno dei temi principali su cui intervenire. Non entro nel merito, ma sono fiducioso sul fatto che la società saprà fare quello che serve", ha spiegato Maroni, come riportato da Repubblica. La Regione chiede solo chiarezza, consapevole che l'azienda sta cercando da anni di cambiare la contestata norma che concede bonus, da 15 euro a salire, dallo scoccare della terza ora di guida.

Dopo che giovedì i sindacati avevano minimizzato l'episodio e difeso i lavoratori, parlando di "casi isolati" e della necessità di "non gettare la croce addosso ai dipendenti", una mano tesa verso i lavoratori Trenord arriva dalle dichiarazioni dell'assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Sorte: "Sono gli stessi lavoratori grazie ai quali stiamo migliorando il servizio che ci spronano a continuare su questa strada indicando, se verificati, episodi isolati ma comunque non tollerabili. Il paradosso dell’articolo 54 è insopportabile, che dovrà essere superato".

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