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Frecciarossa deragliato a Lodi

Treno Frecciarossa deragliato a Lodi: morti i macchinisti Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo

Sono Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo i due macchinisti rimasti uccisi questa mattina nel deragliamento del treno Frecciarossa 9595 nel Lodigiano. I due ferrovieri sono morti sul colpo nel devastante impatto della motrice. Cicciù, 52enne di Reggio Calabria, pochi mesi aveva ricordato sul suo profilo Facebook che per la sicurezza sul lavoro “la prevenzione è da sempre l’arma migliore”
A cura di Simone Gorla
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Sono Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo i due macchinisti rimasti uccisi questa mattina nel deragliamento del treno Frecciarossa 9595 nel Lodigiano. I due ferrovieri sono morti sul colpo nel devastante impatto della motrice. Nell'incidente sono rimaste ferite 27 persone. Un addetto alle pulizie del treno ha riportato fratture a una gamba. Nessuna delle persone soccorse è in pericolo di vita.

Treno deragliato, chi sono i due macchinisti che hanno perso la vita

Giuseppe Cicciù, 52 anni, originario di Reggio Calabria ma residente da tempo a Cologno Monzese, aveva alle spalle una lunga carriera come macchinista nelle ferrovie dello Stato. Era stato rappresentante Rsu della Fit Cisl e si era occupato di sicurezza sul lavoro. Pochi mesi fa sul suo profilo Facebook aveva scritto: "La prevenzione è da sempre l'arma migliore". "Era una persona attenta, scrupolosa e puntuale", ha ricordato Salvatore Pellecchia, segretario generale Fit Cisl, contattato da Fanpage.it. "Ancora una volta, la nostra città perde uno dei suoi figli. Oggi è un giorno di infinita tristezza per tutti noi", ha dichiarato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.

Di Cuonzo, 59 anni, era originario di Capua e viveva a Pioltello. "Apprendo in questi minuti che uno dei due macchinisti morti durante l’incidente di stamane è un nostro concittadino. Ancora una volta la nostra città è ferita gravemente per fatti che superano ogni possibile giustificazione", ha scritto la sindaca di Pioltello, Ivonne Cosciotti. "Sono vicina alla moglie e al figlio con un abbraccio che sono certa vale per ognuno di voi". La cittadina, già colpita due anni fa dalla tragedia del deragliamento di un treno regionale in cui persero la vita 3 donne, ha proclamato il lutto cittadino con bandiere a mezz’asta.

La dinamica dell'incidente: cosa sappiamo

L'incidente è avvenuto questa mattina attorno alle 5.30 all'altezza di Livraga (Lodi). Per cause ancora da accertare, la motrice è uscita dai binari mentre il treno partito da Milano Centrale e diretto a Salerno avanzava ad alta velocità a oltre 260 chilometri orari. La motrice si è staccata dai vagoni, è uscita dal tracciato travolgendo un carrello e una palazzina, poi ha concluso la sua corsa ribaltata su un fianco. Anche il resto del convoglio è uscito dai binari. Stando a quanto appreso da Fanpage.it, la notte scorsa erano stati effettuati dei lavori a uno scambio all'altezza del punto in cui è avvenuto l'incidente. All'origine dello svio del treno potrebbe esserci un deviatoio sostituito i cui morsetti potrebbero essere stati stretti male. Si tratta la momento di ipotesi. La polizia ferroviaria ha sigillato l'area dell'incidente e sta svolgendo le prima indagini, coordinate dalla procura di Lodi, per identificare il "punto zero" dove è avvenuto il deragliamento.

Il cordoglio di Fs e delle istituzioni

Ferrovie dello Stato in una nota ha espresso "il profondo cordoglio per il decesso dei due colleghi macchinisti", il gruppo si è detto "vicino ai familiari dei colleghi offrendo il massimo supporto a loro e a tutte le persone coinvolte nell’incidente di stamattina". "Siamo molto dispiaciuti per queste due vittime, massima solidarietà ai familiari dei due macchinisti", ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Cordoglio anche da parte del governatore lombardo Attilio Fontana: "È una vicenda che lascia increduli, in questi casi si prova soprattutto un senso di impotenza. È impensabile che si possano verificare situazioni del genere".

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