Treno Frecciarossa deragliato a Lodi: il precedente del ’97 sulla stessa tratta maledetta
La tratta maledetta torna a mietere vittime. L'incidente del treno ad alta velocità Frecciarossa deragliato nella mattinata di giovedì 6 febbraio all'altezza della stazione di Livraga, in provincia di Lodi, richiama un altro grave disastro ferroviario avvenuto nel gennaio del 1997 a pochi chilometri di distanza. La strage del Pendolino (così come è stato definito l'incidente) è avvenuto nei pressi di Piacenza attorno alle 13.30 di quel tragico 2 gennaio '97. Otto passeggeri morirono in seguito al ribaltamento di diverse carrozze, mentre il numero dei feriti arrivò a 36. A rendere ancora più spaventose le coincidenze con l'incidente del Frecciarossa è il fatto che anche in quella circostanza persero la vita i due macchinisti, che in quel caso non furono però le uniche vittime: a loro si aggiunsero anche due agenti della Polfer, due hostess e due viaggiatrici. Un bilancio ben più pesante rispetto a quanto accaduto a pochi chilometri da Lodi, ma stiamo parlando anche di un deragliamento avvenuto più di vent'anni fa, quando i sitemi di sicurezza ferroviari erano sicuramente meno efficienti rispetto ad oggi. Ovviamente le due situazioni non sono comparabili, in quanto stiamo parlando di situazioni e mezzi di trasporto completamenti diversi tra loro, nonostante questo il ricorso storico è impressionante.
Tra i passeggeri del Pendolino deragliato nel 1997 anche Francesco Cossiga
Dalle ricostruzioni effettuate all'epoca in seguito all'incidente ferroviario è stato appurato che il Pendolino ETR.460 numero 29, dopo essere partito alle 12.55 da Milano centrale con direzione Roma Termini, si ribaltò in curva a causa dell'eccessiva velocità. Le indagini stabilirono che il treno, nel momento fatidico in cui si staccò dai binari, stava viaggiando a circa 16o chilometri orari, ben oltre il limite di velocità previsto dalla legge. Il treno, poco prima di fare il suo ingresso alla stazione di Piacenza, uscì dalle rotaie andando a schiantarsi contro i pali di sostegno della linea aerea. In tutto furono sette le carrozze che si ribaltarono provocando morti e feriti a bordo del treno. Tra i passeggeri sedeva anche l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che uscì illeso dall'incidente. Il caso giudiziario relativo alla strage del pendolino si concluse definitivamente nel 2001, quando i 25 dirigenti delle Ferrovie dello Stato accusati di omicidio colposo plurimo furono tutti assolti per non aver commesso il fatto.