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Tredicenne sequestrata e violentata dal futuro fidanzato per un presunto “rito” rom

Un 19enne residente a Sant’Angelo Lodigiano (Lodi) è stato arrestato per violenza sessuale e sequestro di persona. Avrebbe rapito e sequestrato per tre giorni una ragazzina di 13 anni di cui si era invaghito, violentandola più volte per seguire un’antica tradizione dei rom che suggella il fidanzamento. In manette anche la sorella e la madre del ragazzo, accusate di essere le carceriere dell’adolescente.
A cura di Francesco Loiacono
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(Archivio)
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Un ragazzo di 19 anni di Sant'Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi, è stato arrestato lo scorso sabato dai carabinieri di Abbiategrasso con pesanti accuse: violenza sessuale, sottrazione di minore e sequestro di persona. La sua vittima è una ragazzina di 13 anni della quale il ragazzo si era invaghito. Il 19enne, appartenente a una famiglia di etnia rom, avrebbe quindi deciso di seguire un'antica tradizione etnica rapendo la ragazzina e tenendola sequestrata per tre giorni, durante i quali l'avrebbe violentata più volte.

I carabinieri confermano l'arresto, ma sui dettagli c'è massimo riserbo

Va subito precisato che sui dettagli della vicenda, confermata a Fanpage.it nelle sue parti più salienti dal comandante della compagnia di Abbiategrasso, il capitano Antonio Bagarolo, gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo. Si tratta infatti di una storia che si potrebbe prestare a diverse strumentalizzazioni, in quanto vede per protagonista una minorenne e una comunità etnica su cui i pregiudizi sono moltissimi. Quel che è certo è che le ordinanze di misura cautelari sono in effetti scattate: non solo nei confronti del 19enne, ora detenuto nel carcere di Pavia, ma anche della mamma e della sorella, che sarebbero state le carceriere della ragazzina durante il sequestro. Per quattro amici del ragazzo, invece, presunti complici nel rapimento, è scattato l'obbligo di dimora.

L'inchiesta partita dalla denuncia dei genitori della tredicenne

A far partire le indagini è stata la famiglia della ragazzina, che lo scorso marzo ne ha denunciato la scomparsa. Sarebbe stata la famiglia del 19enne ad avvisare i genitori dell'adolescente informandoli sul luogo in cui si trovava loro figlia. La 13enne e il 19enne si erano incontrati con le rispettive famiglie in un capannone di Abbiategrasso, a sud di Milano, dove si era celebrato un matrimonio. Lì sarebbe scattato il colpo di fulmine per il 19enne, che anche di fronte al magistrato che lo ha interrogato per la convalida dell'arresto ha ribadito il suo amore per la tredicenne. Il rapimento e le violenze sarebbero dunque il frutto di un'antica tradizione rom – su cui però mancano conferme – necessaria per suggellare un fidanzamento. Le indagini ancora in corso permetteranno forse di fare piena luce su una vicenda destinata a suscitare polemiche.

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