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Travolto da un’auto pirata a Cernusco sul Naviglio: ciclista muore dopo giorni di agonia

È morto dopo due giorni di agonia l’uomo di 70 anni che era stato travolto da un’auto pirata a Cernusco sul Naviglio, vicino Milano. La vittima si chiamava Francesco Alberti e aveva 70 anni: era in sella alla sua bici quando era stato investito da una Lancia Y guidata da un 39enne che era poi fuggito. Il conducente è stato rintracciato dalla polizia locale il giorno dopo l’incidente: adesso la sua posizione si aggrava.
A cura di Francesco Loiacono
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(Immagine di repertorio)
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Ha lottato per due giorni tra la vita e la morte. Ma purtroppo lunedì Francesco Alberti, un uomo di 70 anni, è stato dichiarato morto: troppo gravi i traumi che aveva riportato in un incidente stradale. Sabato sera il 70enne era stato travolto da un'auto pirata a Cernusco sul Naviglio, vicino Milano. Alberti era in sella alla sua bici e stava percorrendo via Adua quando è stato travolto da una Lancia Y. L'urto, da dietro, è stato violento: l'uomo è stato sbalzato sull'asfalto e ha riportato gravissime ferite. Era stato soccorso e ricoverato all'ospedale San Raffaele, ma già domenica l'elettroencefalogramma era rimasto piatto.

Il pirata della strada era stato rintracciato il giorno dopo

Si aggrava, così, la posizione dell'uomo che ha investito il 70enne. Si tratta di un impiegato di 39 anni che dopo l'incidente era fuggito e aveva cercato di far perdere le proprie tracce. Era stato rintracciato dalla polizia locale di Cernusco sul Naviglio a distanza di 24 ore dall'episodio, nell'abitazione in cui vive con i genitori che erano all'oscuro di tutto. Nel garage i vigili hanno trovato la Lancia Y ammaccata. Lui aveva provato a negare ma a incastrarlo c'era, tra le altre cose, il fotogramma di una telecamera di sorveglianza che ha immortalato l'esatto istante dello schianto. Il 39enne era stato denunciato per omissione di soccorso e lesioni personali gravi: ora l'accusa passerà a omicidio stradale aggravato dalla fuga. Un'accusa che purtroppo non lenirà il dolore di quanti conoscevano la vittima, volontario in un oratorio e molto noto nel paese, ennesima vittima della strada in Lombardia.

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