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Covid 19

Trasferite 60 salme da Bergamo a Firenze con i mezzi dell’Esercito

Sono arrivate questa sera al tempio crematorio di Trespiano le 50 salme partite nel pomeriggio da Bergamo: si tratta di vittime del coronavirus che saranno cremate a Firenze dopo che ancora una vola il forno crematorio della provincia lombarda è andato in difficoltà a causa dell’elevato numero di decessi in città.
A cura di Redazione Milano
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Immagine di repertorio
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Sono stati trasportati a Firenze i sessanta feretri partiti questo pomeriggio da Bergamo: si tratta di malati Covid-19 che saranno cremati al tempio crematorio di Trespiano. La scorsa settimana erano arrivate in Toscana altre 50 bare per la cremazione effettuata il 2 aprile. A scortare i feretri sono stati mezzi dell’Esercito italiano con l'autocolonna che ha raggiunto Trespiano intorno alle 20. Il trasporto si è reso necessario a causa delle difficoltà nella gestione delle salme nel Nord Italia, per l’elevato numero di deceduti a causa del coronavirus.

Proprio in merito alle vittime del Covid-19 è stata pubblicata una valutazione dall'Ordine dei Medici di Bergamo, che ha svolto "un'indagine conoscitiva Covid-19" sul territorio basata sulle informazioni dei medici di famiglia. "Possiamo stimare per la popolazione provinciale un numero totale di 64.461, con un margine di errore di 1.750 casi (in più o in meno). Questo alla data del 4 aprile, ovviamente il numero è destinato ad aumentare nel tempo", si legge nel documento con i risultati finali. Hanno risposto all'indagine 65 medici di famiglia, sparsi per tutta la provincia, per un totale di oltre 96.000 assistiti.

Si tratta della prima indagine di questo tipo sul coronavirus svolta in Italia. Riguarda solo la popolazione adulta (dai 14 anni in su) e fornisce una fotografia indicativa della situazione. Non tutti medici hanno infatti potuto rispondere. "Abbiamo richiesto ai medici di famiglia di estrarre dagli archivi le informazioni relative al numero di assistiti, ai casi di Covid, a quanti di questi fossero seguiti a domicilio, quanti ricoverati, quanti guariti e quanti deceduti", spiega il report. "I nostri dati indicano che il 6,7 per cento dei pazienti assistiti ha in atto o hanno avuto l’infezione", compresi quelli guariti e deceduti, "mentre secondo i dati ufficiali (limitati a chi ha eseguito un tampone) saremmo a 0,86 per cento".

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