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Tragedia in una ditta a Nova Milanese, operaio muore schiacciato da un tubo metallico

Un operaio di 35 anni è morto dopo essere stato investito da una tubo di metallo in una ditta di Nova Milanese in provincia di Monza e Brianza: l’uomo dipendente dell’azienda è stato trasportato al San Gerardo dove è deceduto poco dopo il suo arrivo. Sulla dinamica dell’incidente indagano le forze dell’ordine e i tecnici dell’Ats giunti sul luogo della tragedia per i rilievi del caso.
A cura di Chiara Ammendola
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Tragedia nel pomeriggio di giovedì nel Moneze: un operaio di 35 anni è morto a seguito di un incidente avvenuto nella ditta dove lavorava a Nova Milanese, in provincia di Monza e Brianza. Christian Catalano, questo il nome della vittima, stava lavorando quando intorno alle 18.30, è stato investito da un grosso tubo metallico caduto da una gru che lo ha colpito al petto: dopo l'impatto l'operaio è caduto a terra privo di sensi. Immediatamente sono intervenuti i colleghi lì presenti che hanno tentato di soccorrerlo e hanno attivato i soccorsi sopraggiunti poco dopo sul posto con un'ambulanza e un'auto medica in codice rosso. Le sue condizioni sono apparse subito critiche tanto da essere caricato in ambulanza e trasportato d'urgenza all'ospedale San Gerardo dove poi è morto.

Fiom Cgil: bisogna fermare questa strage

Il personale medico avrebbe praticato il massaggio cardiaco per più di un'ora per cercare di rianimare l'operaio che però non ce l'ha fatta. Residente a Desio, Christian lavorava nella ditta Trater di via Silvio Pellico, a Nova Milanese, specializzata nel settore dei trattamenti termici per il settore chimico. Ed è proprio qui che sono giunti poco dopo la tragedia non solo i carabinieri di Desio ma anche i tecnici dell’ispettorato del lavoro che hanno effettuato i rilievi del caso utili a capire cosa sia accaduto. In partiocla si dovrà accertare se nei reparti dell'azienda vi fossero tutte le misure di sicurezza. Intanto la Fiom Cgil Brianza ha commentato con una nota quanto accaduto: "Noi non possiamo non denunciare il fatto che la strage sul lavoro sta continuando. Di lavoro si deve vivere e non morire – si legge – è una vergogna che il Governo abbia stabilito una riduzione dei premi assicurativi che le imprese pagano all'Inail, per la formazione e la prevenzione in materia di sicurezza e di tutela della salute".

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