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“Togli anche questi”: a Milano gli striscioni per il comizio di Matteo Salvini con i sovranisti

Si allarga a Milano la protesta degli striscioni contro Matteo Salvini annunciata per sabato 18 maggio in occasione del comizio del ministro dell’Interno con i leader sovranisti europei. L’appello dei Sentinelli di Milano è stato raccolto da diverse associazioni e collettivi cittadini e condiviso da molti sui social con l’hashtag #SalviniTogliAncheQuesto.
A cura di Simone Gorla
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"Il 18 maggio esponi uno striscione o un cartello e poi prepara il caffè al pompiere o l'agente che salirà a rimuoverlo". A Milano si allarga la mobilitazione degli striscioni contro Matteo Salvini in vista del comizio del ministro dell'Interno con i leader sovranisti europei di sabato 18 maggio. L'appello "a tutti quei cittadini milanesi che sabato vorranno dare il loro benvenuto al Ministro e sprigionare la fantasia" e a quelli che "non accettano l'idea che in un Paese democratico il dissenso non sia permesso" è partito dai Sentinelli di Milano. L'associazione ha lanciato l'hashtag #SalviniTogliAncheQuesti per condividere le foto degli striscioni esposti, spiegando che "non ci sono indicazioni, non c'è un orario, daa adesso al 18 ( e magari oltre) riempiamo i balconi di Milano della nostra idea di mondo".

Il caso di Brembate diventato un boomerang

La proposta è nata dopo il caso dello striscione rimosso dai vigili del fuoco a Brembate in occasione di una visita di Matteo Salvini. Un intervento, arrivato dopo i precedenti di Salerno e Catanzaro, che si è trasformato in un boomerang per il ministro. La sfida era stata subito raccolta e rilanciata dall'assessore milanese Pierfrancesco Majorino. Nell'arco di un paio di giorni è stata condivisa anche da altre associazioni cittadine tra cui Mediterranea, Non una di meno, Insieme senza muri, Sinistra per Milano, raccogliendo un discreto successo sui social."Serve davvero fargli capire che questa non è la città delle sfilate tra razzisti", è il messaggio del portavoce dei Sentinelli, Luca Paladini, "sarebbe bello avere una città piena di finestre e balconi "fioriti" di messaggi. Io farò il mio e dovranno buttar giù la porta per levarmelo".

La "chiamata alle arti" del collettivo Non una di meno

Il collettivo femminista Non una di meno ha lanciato poi una "chiamata alle arti" per un "Gran Gala del Futuro", un contro evento che in opposizione all'adunata della Lega e dei sovranisti. L'appello è "alle bande musicali, ai cori, ai corpi di ballo, ai giocolieri, ai circensi, alle e ai teatranti, a tutte le artiste e a tutti gli artisti di strada, di palco e di rete, di ogni genere e provenienza" con un obiettivo molto chiaro: "Il 18 maggio non lasceremo la città in mano a Salvini e ai suoi alleati".

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