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Covid 19

Test sierologici, Regione Lombardia cambia idea e apre a privati: è caos su prezzi e attendibilità

Con un improvviso cambio di strategia Regione Lombardia si prepara ad aprire ai test sierologici a pagamento in strutture e aziende private. Dopo l’accordo esclusivo con DiaSorin e Policlinico di Pavia e il successivo intervento del Tar, la giunta di Attilio Fontana, che fino a qualche giorno fa era contraria anche ai sindaci che organizzavano in autonomia le analisi, ora sceglie il “liberi tutti”. Critiche le opposizioni: “Grave non fissare regole né un tetto massimo di costo, i cittadini più fragili saranno svantaggiati”.
A cura di Simone Gorla
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(Archivio LaPresse)
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Dal no alle analisi organizzate in modo indipendente da sindaci volenterosi come quello di Cocquio Trevisago all'apertura totale ai test sierologici fatte dai privati. Con una improvvisa giravolta Regione Lombardia cambia idea e si prepara ad affidare, con una delibera che sarà approvata nelle prossime ore, la responsabilità del monitoraggio dei contagi anche a strutture e laboratori privati. Le aziende potranno stipulare convenzioni per sottoporre agli esami i propri lavoratori. Ma i test potranno essere fatti a pagamento anche in cliniche farmacie, studi dentistici. Il problema è che i test a disposizione sul mercato sono più di cento, i prezzi variabili, e non tutti sono ugualmente attendibili.

Dall'accordo DiaSorin-Policlinico di Pavia all'intervento del Tar

A fine marzo un accordo tra Regione Lombardia, Policlinico San Matteo di Pavia e la DiaSorin, un'azienda farmaceutica con sede a Vercelli, aveva dato il via libera alla ricerca per sviluppare un test sierologico. La scelta di affidare direttamente all'azienda la sperimentazione ha provocato un ricorso al Tar da parte di altre aziende, tra cui la TechnoGenetics di Lodi. Il tribunale amministrativo non ha sospeso l'accordo stipulato, ma ha evidenziato violazioni sulle regole europee della concorrenza e dei contratti pubblici. La decisione sulla sospensione è stata quindi rinviata al 13 maggio. "L’accordo quadro stipulato tra la Fondazione e Diasorin non sembra esaurirsi in un puro accordo di collaborazione scientifica, ma presentare contenuti sinallagmatici con precisi vantaggi economici e conseguente valore di mercato sottratto al confronto concorrenziale", hanno rilevato i giudici amministrativi.

Nuova linea: chi è positivo al test dovrà stare in quarantena fino al tampone

Secondo indiscrezioni riportate da Repubblica e da Il giornale di Brescia, la giunta del governatore Attilio Fontana si prepara a firmare una nuova delibera con quella che di fatto sarebbe un'inversione a U. Non solo con l'apertura ai privati: la nuova linea dell'amministrazione regionale è quella di mettere in quarantena obbligatoria chi risulterà positivo al test ematico. I pazienti positivi dovranno avvertire Ats e medico di base ed essere sottoposti a tampone, con tempi di attesa che rischiano di essere piuttosto lunghi se i privati che faranno il test sierologico saranno molti.

Le opposizioni critiche sul cambio di strategia

“Ancora una capriola da parte di Regione Lombardia, nella gestione dell’emergenza Covid", commenta il consigliere regionale M5s Massimo De Rosa. "A quanto risulta la giunta regionale sarebbe intenzionata a rilasciare nelle prossime ore una delibera attraverso la quale aprire ai privati la possibilità di effettuare test sierologici, volti alla ricerca degli anticorpi attraverso i quali stabilire se si è entrati o meno in contatto con il virus Sars-CoV-2. Fino a ieri bloccavano le iniziative dei loro stessi sindaci, oggi a quanto pare hanno cambiato idea". "È un cambio di strategia che noi, come opposizione, chiedevamo da tempo, anche se permangono scelte sbagliate, perché test e tamponi vanno garantiti soprattutto ai lavoratori e a chi è in quarantena, in tempi rapidi", ha commentato la segretaria metropolitana del Pd Milano, Silvia Roggiani, che critica la decisione della Regione di "non fissare regole né un tetto massimo di costo alle strutture private incaricate di fare i test sierologici, tutto questo a svantaggio naturalmente dei cittadini più fragili".

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