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Tentata bigamia, imprenditore milanese smascherato dal prete

Condivide tre anni della propria vita con una donna, da cui ha un figlio. Fissa la data del matrimonio, fino a quando il prete non scopre tutto.
A cura di Redazione Milano
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Si doveva sposare il 10 aprile 2010, peccato che in realtà l'uomo, un imprenditore lombardo di 41 anni, avesse già moglie. La "candidata" seconda consorte, una donna siciliana, non era a conoscenza della situazione coniugale dell'uomo. Aveva condiviso gli ultimi tre anni con l'imprenditore lombardo, da cui ha avuto anche un figlio. Il 6 ottobre 2009 si erano presentati entrambi al primo incontro del corso prematrimoniale in una chiesa di Milano, fino a quando la donna non è venuta a conoscenza di tutto prima della data del matrimonio. Il merito va tutto al parroco, a cui l'uomo, dopo aver dichiarato l'ottenimento del via libera dalla Sacra Rota, presenta, tra i documenti, una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che avrebbe attestato la sentenza di divorzio presso il tribunale di Milano. Il prete si insospettisce e congela l'iter due mesi prima della cerimonia. La donna scopre così la doppia vita e denuncia il compagno, ormai ex-, chiedendo in sede civile un risarcimento per danni. Il processo va avanti fino a quando, a oltre sei anni da quello che doveva essere il giorno del matrimonio, la Cassazione si pronuncia con una condanna per sostituzione di persona e falso in atti pubblici.

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