Tangenti in Lombardia, Lara Comi chiede un faccia a faccia con gli indagati che la accusano
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Il legale dell'ex eurodeputata Lara Comi, finita agli arresti domiciliari per tangenti nell'ambito dell'inchiesta ‘Mensa dei poveri', ha chiesto un confronto tra la sua assistita e le persone che la accusano. Il faccia a faccia chiesto dalla difesa dell'esponente di Forza Italia riguarda in particolare l'ex coordinatore regionale del partito Nino Caianiello, l'avvocato Maria Teresa Bergamaschi e il giornalista Andrea Aliverti.
Tangenti in Lombardia, Lara Comi chiede un confronto con gli altri indagati
Comi è stata iscritta nel registro degli indagati in primavera dopo che l'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia milanese aveva scoperchiato un giro di tangenti, appalti truccati e nomine pilotate che ha coinvolto un centinaio di politici, imprenditori e amministratori lombardi. L'avvocato di Lara Como, Gian Piero Biancolella, contesta gli interrogatori dei tre coindagati disposti dai pubblici ministeri per trovare i riscontri a quanto dichiarato la scorsa settimana dalla ex parlamentare europea azzurra al giudice per le indagini preliminari.
Il legale dell'ex eurodeputata: Violati i diritti dell'indagata
La richiesta di un confronto si riferisce agli interrogatori programmati in questi giorni di Caianiello – che si è tenuto venerdì scorso – di Aliverti e dell'avvocatessa Bergamaschi. Tutti e tre hanno fatto il nome dell'ex eurodeputata spiegando ai magistrati il suo presunto ruolo nel sistema corruttivo. "Anticipare alla fase cautelare la richiesta di chiarimenti che dovrebbero fornire i coindagati – spiega il legale -, a seguito di discrasie o contraddizioni fatte emergere da Lara Comi, con un nuovo loro interrogatorio e non procedendo con un confronto, peraltro prima che si pronunci il Tribunale del Riesame, costituisce una violazione dei diritti dell'indagata".