Svolta nelle indagini scagiona il fidanzato: Carlotta Benusiglio non è stata strangolata, si è suicidata
Una clamorosa svolta nelle indagini sulla morte della stilista milanese Carlotta Benusiglio. L'ex fidanzato, indagato per il suo omicidio, potrebbe essere presto scagionato da ogni accusa. Benusiglio, infatti, non sarebbe stata strangolata, ma sarebbe morta per suicidio. Questa la novità emersa nella relazione dei medici legali che hanno studiato il cadavere della 36enne. Per gli esperti la donna è morta, "con grande probabilità" scrivono, a causa di una "asfissia prodotta da impiccamento". Sul corpo non c'erano "lesioni" riconducibili ad un "eventuale strangolamento, parziale o totale, con successiva sospensione del corpo". La stilista fu trovata impiccata con una sciarpa ad un albero, a Milano, il 31 maggio 2016.
Il fidanzato aveva trascorso la serata con lei, avevano bevuto e sicuramente litigato. Nel corso delle indagini l'uomo, 41 anni, è stato prima sentito come persona informata sui fatti e poi è stato iscritto sul registro degli indagati con l'accusa di omicidio volontario aggravato. Un primo esame medico aveva infatti evidenziato un'asfissia da impiccamento, ma una seconda analisi disposta dagli inquirenti aveva mostrato "elementi a disposizione conciliabili sia con l'ipotesi di impiccamento sia con quella di strangolamento immediatamente seguito da sospensione del cadavere". La nuova perizia conferma in sostanza la prima ipotesi, quella del suicidio. Sul cadavere, spiegano i medici, "c'è assenza di manovre di strangolamento (ad opera di terzi) e successivo impiccamento, nonché l'assenza di tracce di impiccamento attuato da terze persone". Ci sono invece segni compatibili con "manovre di autoimpiccamento". I periti, però, sottolineano anche le modalità "atipiche" di impiccagione, perché il corpo della Benusiglio toccava con "i piedi a terra".