Svizzera, l’aria delle Alpi venduta in bombolette: 17 euro al pezzo

Imbottigliare l'aria delle Alpi e venderla a caro prezzo. L'idea, in apparenza folle (ma non mancano i precedenti), è venuta a una start up svizzera, la "Swiss Alpine Air" con sede nel Canton Zugo. Partendo dai dati sempre più preoccupanti sull'inquinamento atmosferico, l'azienda ha pensato di racchiudere l'aria pulita delle Alpi in una bomboletta spray, con tanto di mascherina per farsi l'aerosol: "I mercati di riferimento sono le città inquinate di tutto il mondo", spiegano dall'azienda.
L'azienda: 40 anni fa anche l'acqua c'era scetticismo anche sull'acqua imbottigliata
Pronta anche la risposta per chi trovasse quanto meno strampalata l'idea di vendere aria in bottiglia: "Più di 40 anni fa le persone erano scettiche rispetto al concetto di acqua in bottiglia. Oggi invece è del tutto naturale prendere una bottiglia di Evian o Perrier". Un paragone particolarmente calzante per l'Italia, il Paese con il maggior consumo di acqua in bottiglia in Europa.
Aria pulita in bomboletta: i precedenti
Non è la prima volta, comunque, che le aziende puntano su un prodotto del genere. Bombolette d'aria pulita, imbottigliate nei luoghi più incontaminati del pianeta, sono già state commercializzate in passato facendo leva proprio sul problema dell'inquinamento atmosferico. Contando sulla rinomata purezza dell'aria delle Alpi e su uno spirito da pionieri, la start up svizzera ha avviato sul proprio sito la commercializzazione dell'aria imbottigliata: una singola bomboletta da sette litri (più mascherina) costa la bellezza di 17,5 euro e promette 120 "soffi" d'aria pura. Ma particolari sconti si possono ottenere sugli acquisti multipli.
Gli affari starebbero andando bene in Estremo Oriente e a Dubai
La start up è adesso in cerca di finanziatori per facilitare la propria espansione nel (letterale) "nuovo mercato dell'aria respirabile". Finora, almeno stando a giudicare dalle (poche) recensioni ottenute su Facebook, l'idea non sembra trovare troppi consensi. Stando a quanto riporta il quotidiano "Il Giorno", che ha riportato la notizia, il mercato starebbe però premiando la start up: gli affari andrebbero a gonfie vele, soprattutto in Estremo Oriente e a Dubai. Tanto che l'azienda starebbe pensando addirittura di diversificare il proprio prodotto, offrendo bombolette con l'aria delle specifiche montagne.