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Covid 19

Studio del San Raffaele: “Farmaco anti-artrite efficace contro infezioni gravi da coronavirus”

Uno studio dell’ospedale San Raffaele di Milano sul farmaco anti-artrite anakinra dimostra “l’efficacia e la sicurezza” della molecola, che è in grado di spegnere l’eccessiva risposta immunitaria nelle infezioni gravi da coronavirus. La ricerca è stata condotta su 29 pazienti con quadri ad altro rischio. Rispetto al gruppo di controllo trattato con terapia standard la funzione respiratoria era migliorata di più e la mortalità era quattro volte più bassa.
A cura di Simone Gorla
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Il farmaco anti-artrite anakinra si è dimostrato "efficace e sicuro" contro le forme più aggressive di infezione provocate dal nuovo coronavirus. È il risultato di uno studio dell'ospedale San Raffaele di Milano sulla molecola che sarebbe capace di spegnere l’eccessiva risposta immunitaria causata dalle forme gravi di Covid-19. Uno degli effetti più gravi della malattia è infatti la "tempesta infiammatoria" provocata a livello polmonare che può a sua volta causare una polmonite grave, con insufficienza respiratoria e quindi la morte del paziente.

Molecola anakinra efficace contro le forme gravi di infezione da coronavirus

La ricerca, condotta dall'immunologo Giulio Cavalli, e coordinata da Lorenzo Dagna, primario dell’Unità di Immunologia, reumatologia, allergologia e malattie rare, mostra "l’efficacia e la sicurezza" della molecole, spiega l'Ircss. La sperimentazione ha riguardato su 29 pazienti ricoverati presso il San Raffaele, in ventilazione non-invasiva e con quadri clinici ad alto rischio. Il farmaco agisce neutralizzando Interleuchina-1 (IL-1), una molecola infiammatoria che viene prodotta dal sistema immunitario in risposta a infezioni virali.

Lo studio su 29 pazienti con quadri ad altro rischio

“Per bloccare la risposta infiammatoria eccessiva e dannosa scatenata dal coronavirus, abbiamo utilizzato il farmaco a un dosaggio più elevato e con una somministrazione diversa rispetto all’abituale, endovenosa e non sottocutanea. A 21 giorni dal trattamento, il 72 per cento dei pazienti mostrava un netto miglioramento della funzione respiratoria e dell’infiammazione sistemica”, ha spiegato l'autore dello studio, Giulio Cavalli. Il gruppo di pazienti trattati con dosi elevate di anakinra è stato confrontato con un gruppo di controllo di 16 pazienti che, al contrario, aveva ricevuto solo la terapia standard. Nel gruppo di controllo la funzione respiratoria era migliorata solo nel 50 per cento dei pazienti e la mortalità era quattro volte superiore. Il coordinatore del progetto, Lorenzo Dagna, giudica "promettenti" gli esiti dello studio "considerato inoltre che anakinra è un farmaco accessibile e immediatamente disponibile in Italia e in gran parte del mondo".

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