Qualcuno tratteneva Domenico Maurantonio? L’autopsia esclude segni di lotta
Nessun tipo di lesione incompatibile con una caduta accidentale. È quanto ha rivelato, secondo alcune fonti investigative citate dal Corriere, l’autopsia sul corpo di Domenico Maurantonio, lo studente 19enne padovano trovato morto domenica mattina nel cortile dell'hotel Da Vinci a Bruzzano, nord di Milano, dopo una caduta dal quinto piano. Il cadavere non mostra dunque segni di lotta, coltellate o altre ferite dovute a colluttazione. Ma l'attenzione degli inquirenti è tutta puntata sui lividi trovati sul braccio del ragazzo: segni che sarebbero compatibili con una forte costrizione, come se qualcuno avesse cercato di trattenere Domenico prendendolo per il braccio.
Omertà tra gli studenti
Gli studenti del liceo Ippolito Nievo di Padova, che erano in gita per visitare l'Expo, non parlano. Forse si coprono tra loro. Secondo gli inquirenti però è molto difficile che Domenico fosse da solo al momento della caduta, avvenuta tra le 5 e le 6.50 di domenica 10 maggio. Prende sempre più piede l'ipotesi di uno scherzo finito male: qualcuno, riferisce il Corriere, potrebbe aver fatto ingerire al ragazzo del lassativo, visto che tracce delle sue feci sono state trovate sul davanzale della finestra al quinto piano da cui Domenico è caduto.
Adesso si attendono gli esami tossicologici, farmacologici e genetici che il pubblico ministero Claudio Gittardi ha disposto, nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla procura di Milano. Gli esami serviranno a comprendere se Domenico avesse assunto alcol, droga, medicine o altre sostanze che possano aver alterato il suo stato psico-fisico, ma potranno essere utili anche a rilevare tracce organiche di altre persone, eventualmente di chi potrebbe aver trattenuto Domenico al momento della caduta.
L'ipotesi del suicidio è la meno probabile
Gli inquirenti continuano a ritenere l’ipotesi del suicidio la meno probabile. Oltre all'assenza di messaggi d'addio ci sono anche le testimonianze di compagni e insegnanti, che parlano di Domenico come di un ragazzo senza problemi, un bravo studente con la passione per la musica, una fidanzata e nessun problema psicologico. Ci sarebbero le scarpe del ragazzo lasciate vicino al davanzale da cui è caduto, un comportamento comune nei suicidi. Ma a confutare l'ipotesi ci sono gli occhiali di Domenico, miope, lasciati in camera quella tragica mattina di domenica. Oltre allo scherzo, alla bravata, resta in piedi l'ipotesi della caduta accidentale, ma è tutta da capire la dinamica. Al momento, però, chi sa non parla.