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Striscione contro Salvini rimosso a Brembate, protesta il Pd : “Gesto gravissimo, è censura”

Infuriano le polemiche dopo la rimozione di uno striscione contro il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a Brembate in provincia di Bergamo. Il Partito democratico ha presentato un’interrogazione parlamentare e parla di “fatto gravissimo” e “censura”. La replica del leader della Lega: “Non ne so niente, ognuno scriva ciò che vuole, basta che non ci siano problemi di ordine pubblico”.
A cura di Simone Gorla
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L'intervento dei vigili del fuoco a Brembate
L'intervento dei vigili del fuoco a Brembate

Infuria la polemica politica dopo la rimozione di uno striscione con la scritta "Non sei il benvenuto" esposto questa mattina a Brembate, in provincia di Bergamo, in occasione di una visita del ministro dell'Interno Matteo Salvini. Sono stati i vigili del fuoco, su richiesta del dirigente responsabile della sicurezza e dell'ordine pubblico della Questura di Bergamo, a fare sparire la scritta dalle finestre di un'abitazione. "Una signora ha esposto alla finestra uno striscione che poco dopo è stato rimosso dai vigili del fuoco. Domando: chi ha dato loro l'ordine di intervenire? A che titolo?", ha scritto su Twitter il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori (Partito democratico), tra i primi a commentare dopo che le immagini dell'accaduto sono state diffuse online. "Qualsiasi messaggio difforme dal pensiero di Salvini va rimosso e zittito? E' accaduto anche questa mattina al suo passaggio a Brembate. Dalle tv alle strade. Viva la libertà di opinione, di parola, di pensiero! Sempre!", ha commentato l'ex segretario del Pd Maurizio Martina, pubblicando le foto dello striscione.

Il Partito democratico ha presentato un'interrogazione parlamentare

Il segretario lombardo del Pd, Vinicio Peluffo, parla di "un gesto incredibile e gravissimo". "Abbiamo conquistato con decenni di battaglie la libertà di pensiero e di espressione e oggi ce la vediamo revocare? Chiediamo che si faccia chiarezza al più presto", ha dichiarato, "siamo di fronte all’uso improprio delle forze dell’ordine. La divergenza d’opinione è ben diversa, è distante, dalla violenza che circola in rete". Per la segretaria del Pd di Milano, Silvia Roggiani, "la scure della censura si abbatte su una cittadina di Brembate" che si chiede "quali sono le questioni di ordine pubblico alla base di questa scelta?". La deputata dem Elena Carnevali ha presentato un'interrogazione parlamentare per fare luce sull'accaduto: "Lo striscione, esposto fuori da una casa privata, è stato rimosso benché non fosse offensivo né minaccioso. Chi ha dato incarico ai vigili del fuoco di effettuare un intervento che nulla a che fare con ragioni di sicurezza o di emergenza e quali sono le ragioni che ne hanno motivato l’intervento è il contenuto dell’interrogazione parlamentare che ho presentato. È doveroso che venga fatta chiarezza al più presto su quanto è accaduto".

La replica di Salvini: Non ne so nulla, ognuno scrive ciò che vuole

"Non ne so niente, basta che non ci siano problemi di ordine pubblico, che non si metta in pericolo la sicurezza dei cittadini o delle forze dell'ordine, poi ognuno scriva quello che vuole", è stato il commento del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che ha parlato a margine di un appuntamento pubblico a Zingonia. Gli striscioni dai palazzi, ha spiegato, vanno rimossi "se comportano problemi per l'ordine pubblico", ha aggiunto, "se uno dice Salvini è brutto, chi se ne frega".

La protesta di Fp Cgil: Non è un lavoro per i vigili del fuoco

"Non è lavoro per i vigili del fuoco. Quanto accaduto a Brembate è inaccettabile", protesta la Funzione Pubblica Cgil vigili del fuoco. "Non si può consentire – attacca il sindacato – che si utilizzi una squadra dei vigili del fuoco, rimuovendola dal lavoro quotidiano, per costringerla a rimuovere uno striscione. Si opera un danno all'erario, perché i vigili del fuoco non fanno pubblica sicurezza ma operano per portare soccorso, e si colpisce un diritto inalienabile del cittadino, quello al legittimo dissenso. Siamo solidali con i colleghi costretti ad operare in questa non prevista operazione e chiediamo ai vertici del corpo e del Viminale che si faccia immediata chiarezza".

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