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Brembate, vigili del fuoco: “Striscione su Salvini fatto rimuovere dal questore per ordine pubblico”

Lo striscione contro il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, esposto a Brembate (Bergamo) è stato rimosso dai vigili del fuoco su richiesta della Questura per motivi di ordine pubblico. “Il nostro è stato un intervento tecnico in collaborazione con le forze di polizia”, ha detto il comandante provinciale Calogero Turturici. “Intervento per evitare tensioni, la casa era disabitata”, spiega il questore. Protestano i sindacati.
A cura di Simone Gorla
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L'intervento dei vigili del fuoco a Brembate
L'intervento dei vigili del fuoco a Brembate

"Il nostro è stato un intervento tecnico in collaborazione con le forze di polizia, come previsto dall'ordinamento giuridico". Il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Bergamo, Calogero Turturici, raggiunto da Fanpage.it, ha spiegato così l'operazione con cui questa mattina è stato rimosso uno striscione con la scritta "Non sei il benvenuto" esposto alle finestre di un'abitazione privata in occasione di una visita del ministro dell'Interno, Matteo Salvini. La richiesta di rimuovere lo striscione "è arrivata dalla Questura, dal dirigente responsabile dell'ordine e della sicurezza pubblica" in occasione della visita del ministro Salvini nella cittadina della Bergamasca. Una richiesta specifica pervenuta ai vigili del fuoco alle 7.50 del 13 maggio: "Necessario rimuovere lo striscione". Da qui l'intervento "tecnico" dei vigili del fuoco che con l'utilizzo di una piattaforma hanno rimosso la scritta.

Il questore di Bergamo: Intervento per evitare tensioni, la casa era disabitata

Dagli uffici della Questura di Bergamo confermano che l'intervento è stato necessario "per evitare tensioni" e che non c'era "nessuna volontà di censura". "Lo striscione era appeso all’esterno di un’abitazione disabitata, che risulta appartenere a una signora deceduta. Stiamo cercando di capire chi è entrato in quella casa per appenderlo, visto che non ci vive nessuno", ha spiegato il questore Maurizio Auriemma all'Eco di Bergamo, sottolineando che gli interventi in questi casi avvengono sempre "di qualsiasi parte politica si tratti, per evitare possibili situazioni di tensione" e chiedendo di "lasciare fuori le strumentalizzazioni".

I sindacati chiedono chiarimenti: Qual era il pericolo?

Una richiesta di chiarimenti è arrivata dall'Unione sindacale di base (Usb) in una lettera indirizzata al prefetto di Bergamo, Elisabetta Margiacchi, al dirigente dei vigili del fuoco Calogero Turturici, e al direttore regionale dei vigili del fuoco della Lombardia Dante Pellicano: "Ci chiediamo quale tipo di pericolo, all’incolumità delle persone o cose, abbia spinto chi in indirizzo ad utilizzare l’opera del corpo nazionale; distogliendo il personale da altri eventuali interventi di soccorso tecnico urgente che in concomitanza sarebbero potuti accadere".  Critica anche la Funzione Pubblica Cgil: "Non è lavoro per i vigili del fuoco. Non si può consentire che si utilizzi una squadra dei vigili del fuoco, rimuovendola dal lavoro quotidiano, per costringerla a rimuovere uno striscione. Si opera un danno all'erario, perché i vigili del fuoco non fanno pubblica sicurezza ma operano per portare soccorso, e si colpisce un diritto inalienabile del cittadino, quello al legittimo dissenso". I

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