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Strage di via Brioschi a Milano: 30 anni in appello per Pellicanò

In primo grado Giuseppe Pellicanò era stato condannato all’ergastolo con le accuse di strage e devastazione, dopo aver causato l’esplosione di una palazzina in via Brioschi dove morirono la sua ex compagna e due ragazzi. Oggi è arrivato lo sconto di pena in appello. La madre di una delle vittime: “Noi siamo già stati condannati all’ergastolo del dolore”.
A cura di Chiara Ammendola
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Condanna a 30 anni in appello per Giuseppe Pellicanò, l'uomo che nel 2016 fece saltare in aria il suo appartamento di via Brioschi, a Milano, provocando la morte dell'ex compagna Micaela Masella e di una coppia di giovani vicini di casa, Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi. Uno sconto di pena per il pubblicitario che era stato condannato in primo grado all'ergastolo con le accuse di strage e devastazione.

Pellicanò condannato all'ergastolo in primo grado

Il sostituto procuratore generale Daniela Meliota aveva richiesto la conferma all'ergastolo, che era stato inflitto con rito abbreviato, sottolineando come l'uomo non avesse alcuna sindrome "depressiva" e non soffrisse di semi-infermità mentale, come aveva più volte sostenuto la difesa. Pellicanò ha letto in aula una lettera che ha scritto ai familiari delle vittime, anch'essi in aula, in cui ha dichiarato che per lui la vera "pena" è essere lì a guardare in faccia la realtà e tutti coloro a cui ha fatto del male. Solo qualche giorno fa l'uomo aveva tentato il suicidio in carcere. "Noi siamo già stati condannati all'ergastolo da Pellicanò, all'ergastolo del dolore – il commento della mamma di Riccardo Maglianesi, una delle vittime – il dolore è stato l'unico protagonista di questa giornata. A noi la sentenza di oggi non cambia nulla. La giustizia ha fatto il suo corso".

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