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Stilista trovata impiccata a Milano, l’autopsia: “Sul corpo di Carlotta nessuna violenza”

Non ci sono segni di violenza sul corpo di Carlotta Benusiglio, la stilista 37enne trovata morta all’alba di martedì nei giardinetti di piazza Napoli, a Milano. Lo rivelano i primi risultati dell’autopsia. Le indagini degli inquirenti, comunque, vanno avanti: la procura indaga per istigazione al suicidio a carico di ignoti: si tratterebbe di un fatto tecnico per consentire il prosieguo dell’inchiesta.
A cura di Francesco Loiacono
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Non ci sono segni di violenza sul corpo di Carlotta Benusiglio, la stilista 37enne trovata morta all'alba di martedì nei giardinetti di piazza Napoli, a Milano. Lo rivelano i primi risultati dell'autopsia condotta sul cadavere della donna. L'esame autoptico, ordinato dal pubblico ministero Antonio Cristillo per fugare i dubbi sorti attorno al caso, non avrebbe evidenziato segni di ferite o percosse. La morte sarebbe arrivata per uno strangolamento auto indotto. La procura però prosegue nelle indagini: un fascicolo per "istigazione al suicidio" a carico di ignoti è stato aperto, anche se si tratterebbe di un fatto tecnico per consentire il prosieguo delle indagini da parte dei pm Cristillo e Alberto Nobili.

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"Non ci sono elementi per pensare a un'ipotesi diversa dal suicidio", dicono gli inquirenti, che però continuano a indagare sul decesso della donna. Si attendono adesso in particolare i risultati delle perizie tossicologiche e genetiche, che potranno permettere di capire se la donna abbia ingerito qualche medicinale o altre sostanze tossiche e se vi siano, sul suo corpo, materiali organici di altre persone. A chiedere ulteriori e approfondite indagini sul decesso di Carlotta Benusiglio era stata la famiglia della donna. In particolare la sorella, Giorgia, scrittrice impegnata sul fronte della lotta contro le droghe che fin da subito ha affermato che la sorella non si sarebbe mai suicidata.

La scrittrice ha affidato a un post sul suo blog le sue sensazioni:

"Ringrazio veramente tutti dell’affetto e della vicinanza in un momento così difficile a cui non riesco a trovare un senso. Ringrazio i media per la volontà con cui cercano la verità anche se fino a che non sapremo cosa è veramente successo a mia sorella Carlotta credo sia opportuno restare in silenzio, spero possiate comprendere. Gli inquirenti guidati dal PM Antonio Cristillo con i funzionari di Porta Genova il dirigente della Questura Dott. Aragona, il commissario capo Fiumanò e l’ispettore Loredana Maltese stanno facendo tutto il possibile per consegnarci la verità su mia sorella e a loro va tutta la nostra gratitudine. Per noi è il tempo del dolore".

"Gli esami sono ancora in corso e bisogna aspettare", ha detto il pm Cristillo. Intanto l'alibi del fidanzato di Carlotta è stato verificato dagli inquirenti ed è ritenuto attendibile. Al vaglio degli inquirenti ci sono anche le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza della zona dove è stato trovato il corpo di Carlotta, a pochi metri dalla sua abitazione.

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