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Statale, studenti contro il trasferimento delle facoltà scientifiche nell’area Expo: cariche della polizia

Cariche delle forze dell’ordine contro un gruppo di studenti che protesta contro il trasferimento delle facoltà scientifiche dell’Università Statale di Milano dalla zona di Città studi all’area Expo. Il voto finale del Senato accademico su un progetto molto contestato è in programma oggi.
A cura di Francesco Loiacono
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Le cariche della polizia (foto da Facebook "Milano in Movimento")
Le cariche della polizia (foto da Facebook "Milano in Movimento")

Giornata importante a Milano, dove il Senato accademico dell'Università Statale è chiamato a esprimersi sul trasferimento delle facoltà scientifiche dell'Ateneo dal quartiere Città studi all'ex area Expo. All'esterno dall'università non è mancato qualche momento di tensione tra un gruppo di studenti riuniti per protestare contro il trasferimento e le forze dell'ordine. Il corteo degli studenti era partito dalla sede centrale di via Festa del Perdono, dove in precedenza si era tenuto un primo presidio di protesta. Arrivati in via Sant'Antonio, dove si trova l'aula in cui il senato è stato chiamato a votare dal rettore Gianluca Vago, il corteo è stato bloccato da un cordone delle forze dell'ordine. Secondo quanto riferito dal sito "Milano in movimento", che ha documentato l'accaduto con foto e video, carabinieri e polizia hanno caricato più volte gli studenti che si erano avvicinati per cercare di superare il cordone e bloccare il voto del senato accademico. Non si hanno al momento notizie di feriti o contusi.

Un progetto molto contestato

Il rettore Vago, in previsione di possibili manifestazioni, aveva deciso di spostare il luogo dell'assemblea in cui si sarebbe tenuto il voto finale sul trasferimento delle Facoltà scientifiche della Statale dalla zona di Città studi all'ex area Expo: un progetto di cui si parla da diverso tempo ed è molto contestato. Secondo i promotori del progetto, il trasferimento garantirebbe agli studenti spazi più moderni e appropriati rispetto ai vecchi edifici di Città studi. Ma il trasferimento di circa 18mila studenti nell'area un tempo occupata dai padiglioni delle nazioni garantirebbe anche il rilancio del sito dove nel 2015 si è svolta l'Esposizione universale e dove sorgerà anche lo Human Technopole.

Dall'altra parte sono in tanti a protestare contro questo trasferimento: da un lato i cittadini dello storico quartiere Città studi, che hanno paura che l'area in cui vivono, da sempre legata come dice il nome alla presenza dell'Università (non solo le Facoltà scientifiche della Statale, ma anche il Politecnico), si possa impoverire e "svuotare", restando preda del degrado o della speculazione edilizi. Dall'altra a protestare sono anche alcuni studenti, secondo cui la decisione del Cda della Statale "svilisce università, diritto allo studio e accesso alla cultura, compromettendo la stabilità delle finanze pubbliche dell'Università degli Studi di Milano": "Questo spostamento rappresenta solamente una soluzione brutale per saldare i debiti di Expo, peggiorando la qualità di spazi e funzioni universitari, sradicando il polo accademico dall'integrazione con il resto del tessuto urbano al quale è strettamente connesso nel quartiere in cui si trova, per portalo nel deserto, tra due autostrade", si legge in un comunicato di quattro diverse associazioni che si sono battute da subito contro il progetto del nuovo campus della Statale a Expo.

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