Starbucks a Milano, l’apertura slitta al 2018: incerta anche la sede
Si allontana ancora la possibilità, per molti un sogno, di sorseggiare un Frappuccino o un altro dei prodotti della catena Starbucks a Milano. L'azienda statunitense aveva annunciato ufficialmente, dopo molte bufale circolate a riguardo, l'apertura del primo punto vendita in Italia, precisamente nel capoluogo lombardo. Il marchio fondato da Howard Schultz avrebbe dovuto occupare l'ex palazzo delle Poste in piazza Cordusio, nel pieno centro della città, verso la fine di quest'anno (le indiscrezioni parlavano di settembre). Ma a quanto pare gli estimatori della catena statunitense dovranno attendere ancora: con una nota l'azienda Percassi, che ha stretto l'accordo con Schultz, ha precisato che l'apertura del primo Starbucks a Milano avverrà nella seconda metà del 2018.
Ancora incerta la sede: cinque le possibili location
Neanche la sede è stata definita: l'ex palazzo delle Poste in piazza Cordusio è solo una delle cinque location che potrebbero ospitare il primo locale del celebre logo con la "sirena". La precisazione è arrivata dopo che lo stesso imprenditore Antonio Percassi, famoso per aver portato celebri marchi stranieri in Italia (tra gli altri "Victoria's secret"), aveva affermato che il primo Starbucks a Milano avrebbe aperto nella seconda metà dell'anno prossimo nell'ex palazzo delle Poste: evidentemente l'accordo col fondo Blackstone, proprietario del palazzo, non è ancora stato definito.
Non si sa ancora nulla sulle altre possibili sedi in lizza: molto probabilmente, però, si tratterà in tutti i casi di edifici nel centro di Milano. Sulla causa dello slittamento dell'apertura del primo Starbucks a Milano, al di là forse di qualche problema di natura burocratica e organizzativa, potrebbe celarsi una strategia commerciale: quella di aprire, in contemporanea, più punti vendita in diverse città d'Italia. Sempre Antonio Percassi aveva infatti annunciato l'apertura di altri 4-5 punti vendita tra Roma e Milano a pochi giorni dall'inaugurazione del primo Starbucks italiano. Chissà se la lunga attesa, alla fine, verrà premiata dagli estimatori di Frappuccino, muffin e caffè americano. Nel frattempo, prima ancora di portare i propri prodotti in un Paese con una lunga tradizione in fatto di caffè, Starbucks ha portato in piazza Duomo palme e banani: il nuovo look della piazza, che tanto fa discutere in questi giorni, è stato infatti interamente finanziato dal marchio statunitense.