Starbucks a Milano: apertura prevista a settembre 2017 in piazza Cordusio
Sarà una parte dell'ex palazzo delle Poste in piazza Cordusio a ospitare la prima caffetteria Starbucks a Milano. Questa l'indiscrezione rilanciata dal quotidiano "La Repubblica", che ipotizza anche la data di apertura del primo locale della nota catena americana: settembre 2017. Una data che conferma tutte le voci diffuse finora, dopo l'ufficializzazione dell'accordo tra il fondatore della catena Howard Schultz e il Gruppo Percassi che ha messo fine ad anni di leggende metropolitane e bufale sullo sbarco in Italia dei famosi frappuccini e degli altri prodotti venduti da Starbucks.
Attesa la firma dell'accordo per l'ex palazzo delle Poste
Adesso si attende solo la firma tra il gruppo bergamasco, che ha già portato in Italia altri marchi famosi come Victoria's secret, e il fondo Blackstone, che ha rilevato l'ex palazzo delle Poste in piazza Cordusio. Una location di prestigio, a pochi passi dal Duomo di Milano. Proprio dove il fondatore della catena di caffetterie oltre 30 anni fa assaggiò i suoi primi caffè italiani, prendendoli come spunto per fondare la sua azienda. Un colosso che oggi può contare su un fatturato di oltre 15 miliardi di dollari e che impiega circa 180mila dipendenti.
A Milano con "umiltà e rispetto"
Milano sarà un banco di prova importante per la società americana, che per la prima volta si troverà a fare i conti con l'Italia, Paese dove la tradizione del caffè è molto radicata. Non è un caso se fino ad ora Schultz aveva preferito evitare lo sbarco nella Penisola, e per farlo ha scelto una strategia basata su un approccio votato all'umiltà e alla qualità dell'offerta: "Cercheremo di provare a condividere quello che abbiamo fatto e ciò che abbiamo imparato con grande umiltà e rispetto", aveva spiegato il fondatore di Starbucks in una nota ufficiale, sottolineando il suo debito verso la cultura italiana del caffè. Dall'eventuale successo a Milano – e, almeno stando a quanto è alta l'attesa sui social network, lo si può prevedere quasi con certezza – potrebbe dipendere un cambio di rotta per l'azienda in Europa, dove ancora il caffè a stelle e strisce non ha sfondato: nel Vecchio Continente Starbucks produce infatti solo il 10 per cento dei suoi ricavi.