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Stadio al Portello, il Milan fa marcia indietro: “Non sta a noi bonificare l’area”

Sul nuovo stadio del Milan al Portello arriva un clamoroso dietrofront dopo essersi aggiudicata in una gara al rialzo l’area. La società rossonera ha ieri una mail alla Fondazione Fiera in cui mette nero su bianco che i costi di bonifica, una vera e propria incognita stimata tra i 10 e i 50 milioni di euro, sono troppo alti e in ogni caso non spetterebbero al Milan.
A cura di Va.Re.
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Sul nuovo stadio del Milan al Portello arriva un clamoroso dietrofront dopo essersi aggiudicata in una gara al rialzo l'area. La società rossonera ha ieri una mail alla Fondazione Fiera in cui mette nero su bianco che i costi di bonifica, una vera e propria incognita stimata tra i 10 e i 50 milioni di euro, sono troppo alti e in ogni caso non spetterebbero al Milan. Eppure lo scorso 7 luglio, durante le operazioni preliminari per l'assegnazione dell'area, nessun appunto era stato fatto dalla società di Berlusconi sui costi di bonifica, che nel bando sono interamente a carico del vincitore. Secondo alcuni un peso nell'improvvisa frenata ce l'avrebbe anche il nuovo socio Bee Teachaubol, che si è accollato il 45% delle quote del Milan per un costo di 485 milioni di euro. Al pesante so

Da giorni la Fondazione Fiera era in attesa della lettera controfirmata in cui il Milan assumeva tutti gli impegni presi aggiudicandosi la gara. Il 27 luglio doveva decidere un cda nominato appositamente, poi rimandato, e ora, dopo la chiusura dell'accordo la scorda domenica con il nuovo socio thailandese, quella che sembrava solo una formalità, potrebbe invece essere un clamoroso passo indietro. Nella missiva firmata da Barbara Berlusconi la società punterebbe a trattare sul prezzo nonostante gli impegni presi, ma non è detto che la Fondazione Fiera sia disponibile. Che fine farà l'area del Portello se il Milan facesse veramente marcia indietro è ancora tutto da vedere, potrebbe essere bandita una nuova gara, o tornare in pista lo sconfitto da Berlusconi: il gruppo Vitali con la sua "Milano Alta", tra nuove case, alberghi e spazi ricreativi.

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