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Spaventosa frana si abbatte sul santuario della Madonna di Gallivaggio: chiesa e campanile intatti

Paura in provincia di Sondrio: una gigantesca frana si è abbattuta ieri pomeriggio sul santuario della Madonna di Gallivaggio e su un tratto della statale 36 dello Spluga. L’evento era atteso da giorni: gli esperti avevano segnalato l’imminente caduta dei massi e la statale era stata chiusa. Nonostante lo spavento, nessuno è rimasto ferito e la chiesa e il campanile del santuario hanno retto.
A cura di Francesco Loiacono
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Un grande spavento, un tremendo boato e poi la fine di un incubo. Ieri pomeriggio una spaventosa frana si è abbattuta sul santuario della Madonna di Gallivaggio, che si trova nel territorio comunale di San Giacomo Filippo, in provincia di Sondrio. Poco prima delle 17 circa cinquemila metri cubi di roccia sono franati dalla parete rocciosa a strapiombo sul santuario e sulla strada statale 36 dello Spluga. L'evento era atteso: da giorni gli esperti avevano segnalato il pericolo di distaccamento delle rocce, tanto che il tratto di statale che scorre sotto la parete rocciosa era stata chiusa in via precauzionale. Lo spavento, ieri pomeriggio, è stato comunque tanto: la frana è stata annunciata da uno spaventoso boato. Alcuni residenti della zona hanno filmato l'impressionante caduta dei massi, che ha generato una fitta e scura nube che ha letteralmente "inghiottito" il santuario sottostante.

Quando la polvere si è posata, però, tutti hanno potuto tirare un sospiro di sollievo: il santuario, a parte qualche lieve danno, era ancora in piedi. La chiesa e il campanile hanno resistito, colpiti solo da alcune rocce del blocco franato. Anche la statale, a parte la mistura di rocce e polvere, non ha subito danni: e soprattutto nessuno è rimasto ferito: "Esprimiamo la soddisfazione per l’assenza di persone coinvolte e per l’integrità della strada, del ponte e della chiesa, e rileviamo che il vallo – una struttura realizzata appositamente per difendere la frazione di San Giacomo Filippo, ndr) ha funzionato", hanno detto al quotidiano "La Provincia di Sondrio" Severino De Stefani, Franco Masanti ed Enrica Guanella, rispettivamente sindaci dei comuni di San Giacomo Filippo, Madesimo e Campodolcino. La situazione è però ancora delicata: sulla montagna ci sarebbero ancora circa mille metri cubi di roccia instabili.

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