Sparò alle finestre dell’architetto Molteni, ucciso a Carugo: 47enne trovato impiccato in casa

Quando il cerchio sembrava ormai chiuso, il giallo legato all'omicidio dell'architetto Alfio Molteni si arricchisce purtroppo di un altro mistero. Una delle persone implicate nella vicenda, Salvatore Crisopulli, è stato infatti trovato morto nella sua casa di Cesano Maderno, in provincia di Monza. Si tratterebbe di un suicidio: Crisopulli, 47 anni, si sarebbe impiccato, anche se non ci sarebbe nessuna lettera che spieghi i motivi dell'estremo gesto. A trovare il corpo, ieri, sono stati i carabinieri, passati per un controllo nell'appartamento che il 47enne divideva con l'anziana madre.
A colpire sono i tempi di questa ennesima tragedia: il suicidio è arrivato all'indomani della notizia dell'arresto dell'ex moglie dell'architetto, Daniela Rho, e del suo nuovo compagno, il commercialista di famiglia Alberto Brivio. Secondo gli inquirenti sarebbero loro i mandanti della lunga serie di intimidazioni e minacce culminate nel tentativo di gambizzazione che provocò la morte di Molteni, avvenuta il 14 ottobre dell'anno scorso nel cortile della sua abitazione di Carugo, in provincia di Como.
Crisopulli aveva patteggiato due settimane fa
Crisopulli, in tutta questa vicenda, era stato coinvolto proprio in uno degli atti intimidatori: è lui che nel luglio 2015 sparò otto colpi di pistola contro le finestre di casa dell'architetto, assieme al sessantenne Vincenzo Scovazzo. Per quell'episodio appena due settimane fa Crisopulli aveva patteggiato una pena di un anno e due mesi di condanna. Il 47enne aveva avuto insomma un ruolo marginale all'interno della fosca vicenda di rancore e odio derivata dalla burrascosa separazione tra Molteni e l'ex moglie e soprattutto dalla successiva battaglia per l'affidamento delle loro due figlie, secondo gli inquirenti il vero movente della lunga scia di violenze. Al contrario, il fratello di Salvatore Crisopulli, il 45enne Michele, è accusato di essere una delle due persone che la sera del 14 ottobre spararono due colpi di pistola verso l'architetto: doveva forse essere l'ennesimo pesante intimidazione, ma sfociò in tragedia. Michele Crisopulli è recluso nel carcere Bassone di Como dallo scorso marzo. In carcere, anche lui con l'accusa di omicidio, anche Vincenzo Scovazzo, che aveva accompagnato il fratello nel raid di luglio. Chissà se Salvatore Crisopulli temesse ulteriori ripercussioni dagli ultimi arresti, o se non sia riuscito a reggere il peso di un'assurda vicenda il cui bilancio, purtroppo, è adesso ancora più pesante.