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Spaccio nei quartieri popolari: maxi operazione contro la ‘ndrangheta a Corsico

Un’operazione antidroga dei carabinieri di Corsico ha portato a 17 misure cautelari, eseguite tra le province di Milano e Reggio Calabria, nei confronti di persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Nel mirino lo spaccio nei quartieri popolari di Corsico e Cesano Boscone, dove da sempre si registra l’egemonia della ‘ndrina Barbaro-Papalia di Platì.
A cura di Simone Gorla
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Affiliati alla ‘ndrangheta controllavano la gestione delle piazze di spaccio nei quartieri popolari di Corsico e Cesano Boscone, dove da sempre si registra l’egemonia della ‘ndrina Barbaro-Papalia di Platì. È quanto emerge da un'operazione in corso nelle province di Milano e Reggio Calabria, dove i carabinieri della compagnia di Corsico, supportati dai comandi territoriali, stanno dando un esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 17 persone (dieci in carcere, cinque agli arresti domiciliari, due con obbligo di presentazione alla polizia).

Spaccio nei quartieri popolari di Corsico e Cesano Boscone: 17 misure cautelari

I destinatari del provvedimento sono ritenuti responsabili di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacentidetenzione e porto di armi clandestine. A due degli indagati è stata contestata l’aggravante del metodo mafioso per avere commesso il fatto al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa nota come ‘ndrangheta, nella sua articolazione territoriale della locale di Corsico-Buccinasco.

L'operazione "Quadrato 2"

L’indagine è partita nel settembre 2018, con il coordinamento della Dda di Milano, ed è la prosecuzione dell’operazione “Quadrato”, conclusa nell’ottobre di due anni fa. Gli sviluppi dell'inchiesta sull'attività della criminalità organizzata nell'hinterland a sud-ovest di Milano ha permesso ai militari di individuare e disarticolare il gruppo criminale che controllava il traffico di ingenti quantitativi di stupefacenti, prevalentemente cocaina e marijuana. Nell'impianto accusatorio è stato fondamentale il ruolo delle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia.

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