Spacciano droga su Whatsapp usando nickname: “Vitto Spaccino” e altri due ragazzi incastrati dalle loro mamme
Spacciavano droga utilizzando la chat di Whatsapp, dove i loro nickname erano ormai conosciuti: Vitto Spaccino, Alia e Jerry Pot. Dietro questi nomignoli si nascondevano tre ragazzi ventenni di Milano, tutti incensurati, che avevano messo in piedi un giro di spaccio destinato a giovanissimi, per lo più studenti delle scuole superiori. Circa una settantina i clienti dei tre, che sono stati arrestati in flagranza lo scorso venerdì all'interno del parco Val Trompia: stavano spacciando della droga prima di recarsi a una festa, dove poi avrebbero incontrato altri giovanissimi clienti. Gli agenti del commissariato Quarto Oggiaro, che hanno condotto l'operazione denominata "Chat", hanno perquisito le loro abitazioni, trovandovi complessivamente 1.200 euro, provento di spaccio, e circa due chili di marijuana e hashish. La droga era nascosta nelle cantine, che in chat venivano chiamate "calle".
Sono state le mamme dei giovani pusher ad aiutare i poliziotti
La particolarità dell'operazione è che, ad aiutare i poliziotti, sono state le madri dei tre ragazzi: dopo essersi accorte che qualcosa non andava sono riuscite a infiltrarsi anche loro nella chat gestita dai tre ragazzi, fornendo un aiuto prezioso agli agenti con l'intenzione probabilmente di proteggere i loro figli da guai maggiori. Vitto Spaccino e gli altri erano i fornitori di giovani studenti, che si rifornivano da loro per acquistare marijuana e hashish da consumare durante le feste o nel corso delle loro uscite serali. Dopo la convalida dell'arresto i tre giovani pusher, considerata anche l'assenza di precedenti, sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni: sono tutti residenti nel quartiere popolare di Quarto Oggiaro, alla periferia nord ovest della città.