Spacciano davanti alle scuole l’ossicodone, potente droga per i malati terminali
L'industria dello sballo non si ferma mai e trova sempre nuovi modi per reclutare adepti. L'ultima frontiera è rappresentata dall'utilizzo improprio di medicinali solitamente usati dai malati terminali per la terapia del dolore. L'hanno scoperta i carabinieri del comando provinciale di Milano, che a Segrate, alle porte del capoluogo lombardo, hanno arrestato due cittadini iracheni accusati di spacciare pasticche di ossicodone a giovanissimi, spesso anche davanti alle scuole.
Cos'è l'ossicodone
L'ossicodone è un potente oppioide dagli effetti simili alla morfina. La sostanza semi-sintetica non si trova in libera vendita. I due pusher arrestati, di 25 e 37 anni, la cedevano a 30-40 euro a compressa. L'ossicodone può diventare un potente stupefacente con effetti più intensi rispetto a quelli dell’eroina e che possono essere ulteriormente amplificati dall'utilizzo in contemporanea di alcol o altre droghe.
Le indagini partite dalle segnalazioni dei genitori
A far partire le indagini condotte dai carabinieri di San Donato Milanese sono state le segnalazioni di alcuni genitori, preoccupati dal ritrovamento, nelle tasche o negli zaini dei propri figli, di alcune pasticche che secondo i ragazzini erano semplici integratori. Da queste segnalazioni sono partiti i servizi di osservazione e controllo, anche in abiti civili, dei militari dell'Arma. I carabinieri hanno monitorato i principali luoghi di ritrovo e aggregazione dei giovani, incluse le scuole e i locali notturni. L’attività ha consentito di verificare che i due cittadini stranieri venivano ripetutamente avvicinati dai ragazzi.
I due sono stati pedinati fino alla propria abitazione, dove è scattato il blitz. All'interno di due casse acustiche portatili, appositamente modificate, i due pusher custodivano oltre duemila pasticche dello stesso tipo di quelle descritte dai genitori, poi rivelatesi essere ossicodone, per un peso di circa 600 grammi. In aggiunta i militari hanno scoperto anche 10 grammi di hashish e 3.600 euro in contanti. I due iracheni, accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sono stati portati a San Vittore e restano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.