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Sondrio, minacce via Facebook all’hotel che ospita i profughi: “Ti bruciamo l’albergo”

Il titolare dell’albergo Bellevue di Cosio Valtellino, in provincia di Sondrio, che dal maggio 2011 ospita alcuni profughi, ha ricevuto per questo pesanti minacce via Facebook. Un utente, per ora ignoto, ha minacciato di incendiare l’albergo. Negli scorsi giorni il proprietario dell’hotel aveve ricevuto anche una lettera anonima. Indagano i carabinieri.
A cura di Francesco Loiacono
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(Facebook)
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Prima era arrivata una lettera anonima, piena di deliranti annunci dai toni xenofobi. Adesso, invece, è la volta delle minacce via social network. Al centro di tutto sembre lo stesso hotel, l'albergo Bellevue di Cosio Valtellino, in provincia di Sondrio. Il motivo? La struttura da maggio 2011 ospita, su indicazione della prefettura di Sondrio, alcuni dei profughi e richiedenti asilo arrivati nel nostro Paese. Il tono delle minacce ricevute è grave: "Diamo fuoco all'albergo", avrebbe scritto un utente (dietro nickname) secondo quanto riporta il Corriere della sera. E la seconda minaccia in pochi giorni, dopo che nella missiva arrivata un folle era arrivato a scrivere che i migranti se ne sarebbero dovuti andare altrimenti sarebbero stati uccisi "uno a uno", ha spinto il titolare dell'albergo, Giulio Salvi, a rivolgersi ai carabinieri di Morbegno.

Sondrio, minacce via Facebook all'hotel che ospita i profughi: "Ti bruciamo l'albergo"

Adesso sul caso, di cui è stata informata anche la Digos di Sondrio, indaga il Nucleo investigativo del Comando provinciale della città lombarda. Si cerca di risalire all'identità della persona – forse un residente della zona – che avrebbe rivolto le pesanti minacce all'hotel. Nella struttura al momento sono ospitati circa ottanta migranti, che seguono tutti i corsi e le attività organizzate dal titolare dell'albergo per facilitare il loro inserimento in Italia. Molti utenti, sulla pagina Facebook dell'hotel, hanno espresso solidarietà a Salvi per le minacce ricevute, rinnovandogli i complimenti per le iniziative intraprese per i profughi.

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