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Sondrio, cade in una buca nei pressi di un cantiere: 60enne salvo grazie al proprio cane

È una storia a lieto fine quella del 60enne Sergio e del suo cane Pulce che gli ha salvato la vita durante una sera di giugno: l’uomo stava passeggiando nella città dove vive, Ardenno, in provincia di Sondrio, quando è finito in uno scavo di un cantiere non segnalato perdendo i sensi. In ospedale gli hanno diagnosticato un’ischemia transitoria curata in tempo grazie all’intervento provvidenziale di Pulce.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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È stato il piccolo cane di famiglia, Pulce, a salvargli la vita dopo che è finito in uno scavo non segnalato di un cantiere edile della sua città, Ardenno, in provincia di Sondrio. Lui, il 60enne Sergio Lotti, ha ripreso così i sensi e ha potuto chiedere l'intervento dei soccorritori che lo hanno portato in ospedale. Una storia che ora è la stessa vittima a raccontare dopo essere tornata a casa dall'ospedale dove è stata ricoverata una settimana dopo che i medici gli hanno diagnosticato una ischemia transitoria probabilmente dovuta alla caduta.

Sono state le leccate al volto di Pulce a farmi rinvenire

Quella sera il signor Sergio, originario di Rimini ma da anni residente con la moglie in Valtellina, era uscito per una passeggiata con il cane quando è finito in un buco di un cantiere edile aperto vicino a un palazzetto dello Sport. "Era buio e non c'erano cartelli e stavo raggiungendo una fontana per riempire alcune bottiglie, quando all'improvviso sono caduto nello scavo – ha spiegato l'uomo – sono rimasto a terra svenuto per oltre mezz'ora. A salvarmi sono state le leccate al volto del mio cane Pulce. Mi ha fatto rinvenire e ho dato l'allarme ai soccorsi con il cellulare".

A marzo ha donato un rene al nipote che rischiava di morire

Una banale caduta che avrebbe potuto avere conseguenze molto più gravi se Pulce non lo avesse svegliato: il signor Sergio infatti lo scorso 4 marzo in piena emergenza Covid si è sottoposto a un delicato intervento per salvare la vita al nipote 35enne che rischiava di morire, donandogli un rene: "Ho rischiato di morire e oggi ho forti dolori alla ferita dove è avvenuta l'estrazione del rene destro che ho donato – ha concluso il 60enne – una seria emicrania, dolori lombari, faccio fatica a salire le scale e ho fastidio forte alla luce solare". I carabinieri di Ardenno hanno provveduto a segnalare l'accaduto alla Procura di Sondrio.

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