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Soldi della società per case e barche: condannata a due anni Diana Bracco

Diana Bracco è stata condannata a due anni di reclusione per frode fiscale e appropriazione indebita. Beneficerà della condizionale e non andrà in carcere. Il suo legale ha già annunciato ricorso. Bracco è stata condannata perché avrebbe addebitato all’omonimo gruppo farmaceutico, del cui Cda è presidente, spese personali per le ristrutturazioni di sue ville e altri beni: la frode contestata all’ex presidente di Expo 2015 è da un milione di euro.
A cura di Francesco Loiacono
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L'ex vicepresidente di Confindustria ed ex presidente di Expo 2015 Diana Bracco è stata condannata a due anni di reclusione per frode fiscale e appropriazione indebita. Lo hanno deciso i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Milano. La Bracco, incensurata, potrà beneficiare della condizionale e non andrà dunque in carcere. Il legale della donna, Giuseppe Bana, ha comunque già annunciato che ricorrerà in appello. la condanna è anche più severa di quanto chiesto dal pubblico ministero Giordano Baggio: nella sua requisitoria il magistrato aveva chiesto 15 mesi di condanna.

La vicenda che vede coinvolta Diana Bracco riguarda l'omonimo gruppo farmaceutico, del cui Consiglio d'amministrazione Diana Bracco è presidente. Proprio in questa veste secondo gli inquirenti e ora anche per i giudici di primo grado la Bracco avrebbe commesso una frode fiscale da un milione di euro. Per l'accusa la frode sarebbe stata commessa addebitando ai bilanci della società, una Spa con rami anche in settori diversi da quello farmaceutico, spese personali della Bracco. Tra queste le ristrutturazioni di case in famose località turistiche come Capri, Megeve e la Provenza e la manutenzione di barche. L'ammontare della frode, 1 milione e 42mila euro, era stato sequestrato e oggi è stato dissequestrato, dopo che la Bracco ha pagato il suo debito con l'Agenzia delle entrate sanando la propria posizione col Fisco.

Proprio a un livello meramente fiscale, secondo la difesa, sarebbero circoscrivibili gli episodi contestati alla Bracco: l'avvocato Bana da sempre sostiene l'infondatezza a livello penale delle accuse, ribadendo la totale estraneità della sua assistita. Intanto però in primo grado è arrivata una condanna anche per gli altri imputati nella vicenda: 18 mesi di reclusione per gli architetti Marco Pollastri e Simona Calcinaghi, a cui sono intestate le fatture emesse per i lavori nelle ville e nelle barche dell'industriale. Un altro indagato, il presidente del Cda della Bracco Real Estate Srl, Pietro Mascherpa, aveva invece patteggiato davanti al giudice per l'udienza preliminare Alessandro Santangelo una multa da 45mila euro.

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