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Smog, in Italia l’aria più sporca d’Europa: la Pianura Padana è la zona più inquinata

La Pianura Padana si conferma la zona più inquinata d’Italia e d’Europa. Lo sostiene il rapporto “La sfida della qualità dell’aria nelle città italiane”, presentato oggi al Senato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, presieduta dall’ex ministro dell’Ambiente Edo Ronchi. Nel nostro Paese ogni anno sono 91mila i decessi prematuri legati all’inquinamento atmosferico.
A cura di Francesco Loiacono
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La Pianura Padana coperta da una cappa di smog (Immagine di repertorio)
La Pianura Padana coperta da una cappa di smog (Immagine di repertorio)

La Pianura Padana si conferma la zona più inquinata d'Italia e d'Europa. Lo sostiene il rapporto "La sfida della qualità dell'aria nelle città italiane", che è stato presentato oggi al Senato, a Roma, dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, un think tank il cui presidente è l'ex ministro dell'Ambiente Edo Ronchi. La fotografia poco confortante che emerge dal rapporto è di un Paese, l'Italia, in cima alla classifica europea per quanto riguarda non solo l'inquinamento ma anche le morti per lo smog. Sono 91mila, infatti, i decessi prematuri che possono essere ricondotti all'inquinamento atmosferico: i dati presi in esame dal rapporto si riferiscono al 2013, e vedono l'Italia precedere la Germania (86mila decessi) la Francia (54mila morti), il Regno Unito (50mila) e la Spagna (30mila). Anche la media di morti premature per milioni di abitanti vede tristemente l'Italia primeggiare: 1.500, contro la media europea ferma a mille.

Dietro la Pianura Padana le aree più inquinate sono Napoli e Taranto

I dati del rapporto non sono una novità. Che chi abita in Pianura Padana viva fino a tre anni di meno rispetto all'aspettativa media e invecchi più rapidamente sono notizie riportate già negli scorsi anni da diversi studi, elaborati dall'Agenzia europea dell'ambiente sulla qualità dell'aria e dalla Sisa (Società italiana per lo studio dell’aterosclerosi). Ma non fa piacere sapere che la situazione stenti a migliorare. Secondo il rapporto della Fondazione per lo sviluppo sostenibile la Pianura Padana, in particolare intorno a Milano e fra Venezia e Padova, è la zona più inquinata d'Italia. Seguita da Napoli, Taranto, l'area industriale di Priolo in Sicilia, la provincia di Frosinone e Roma.

Le cause dell'inquinamento

La situazione non migliora anche perché non vengono risolte le cause dell'inquinamento: troppe auto private in circolazione e troppo vecchie, limiti di emissioni troppo bassi per l'industria, trasporti pubblici insufficienti, scarsa diffusione di veicoli ecologici (ad esempio auto elettriche e ibride, il cui costo rimane troppo elevate), caldaie condominiali obsolete e inquinanti, uso eccessivo di legna e pellet per le stufe domestiche. Ma tra i responsabili dell'inquinamento c'è anche l'agricoltura: il concime e le deiezioni animali producono troppa ammoniaca, che reagendo con gli scarichi delle auto diventa particolato. E sono proprio le cosiddette polveri sottili (il pm 2,5) che causano il maggior numero di morti: 66.630. Gli altri elementi killer sono il diossido di azoto e l'ozono.

Il decalogo della Fondazione

Nel rapporto della Fondazione è incluso anche un decalogo con le possibili soluzioni a un problema che, come emerso con le "emergenze smog" degli scorsi anni, non può essere affrontato senza una sinergia tra enti locali, Regioni e Stato. In primo luogo la Fondazione propone infatti una strategia nazionale che sostenga i Comuni, che devono farsi carico della qualità dell'aria, ma possono intervenire solo sul 40 per cento delle fonti di inquinamento. Tra gli altri suggerimenti maggiori investimenti sul trasporto pubblico urbano a discapito delle auto private, incentivi ai mezzi elettrici e ibridi, una vasta campagna di rinnovo degli impianti di riscaldamento e una riduzione dell'uso delle biomasse. Infine, la Fondazione suggerisce di introdurre in agricoltura delle tecniche già esistenti per ridurre le emissioni di ammoniaca e dei limiti più severi per quanto riguarda le emissioni delle industrie. L'ex ministro Edo Ronchi ha affermato: "L'Italia, se non cambierà rotta, non centrerà i nuovi target europei di riduzione dell'inquinamento atmosferico al 2030 – ha detto il presidente del think tank  -. E lo sviluppo della green economy in ambito urbano, ma non solo, è la soluzione più efficace per risolvere questa situazione".

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